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Patologia

Immunodeficienza primitiva, si torna all'infusione sottocutanea

di Sandra Ausili

Sono ben sei milioni i pazienti stimati nel mondo, ma neanche il 30% sa di soffrire di una delle oltre 250 forme di immunodeficienze primitive (IP), gruppo di patologie genetiche rare croniche, causate dalla mancanza o dall'alterazione nel funzionamento di parte del sistema immunitario. Questo a causa di una sintomatologia subdola e aspecifica che fa sì che la diagnosi- specialmente per gli adulti- arrivi anche una o due decadi dopo l'insorgenza.

Immunodeficienza primitiva, ne soffrono sei milioni di persone nel mondo

anticorpi

Immunoglobuline G (IgG)

È un dato incredibile - afferma Alessandro Segato, presidente Aip Onlus - che dimostra quanto sia fondamentale parlare delle immunodeficienze primitive. Vivere con una immunodeficienza primitiva - spiega il professor Carlo Agostini, immunologo dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova - ha spesso un impatto gravoso sulla qualità di vita del paziente. Le continue infezioni acute e croniche, spesso confuse con altre malattie comuni e fronteggiate a fatica da un sistema immunitario compromesso, possono provocare compromissioni a volte irreversibili a carico degli organi. Ma vivere bene con le IP si può e si deve, sfruttando al massimo le possibilità diagnostiche e le terapie che la medicina moderna offre.

Immunodeficienza primitiva, i vantaggi dell’infusione sottocutanea

Tra le terapie più diffuse negli ultimi tempi c’è quella dell’infusione sottocutanea. La terapia con immunoglobuline IgG è la più utilizzata nei pazienti affetti da immunodeficienza primitiva. Per rimpiazzare le immunoglobuline mancanti, vengono preparate delle immunoglobuline dal plasma dei donatori e immesse nel sangue del paziente attraverso infusioni sottocutanee o per via endovenosa. I vantaggi della infusione sottocutanea sono numerosi. I pazienti spesso dicono che è meno dolorosa, ha minori effetti collaterali e può essere fatta a casa. I pazienti quindi possono farla in modo del tutto autonomo, attraverso l’infusione del farmaco (60 ml o più), che viene rilasciato in un periodo di tempo – di solito 2-3 ore – per due o tre volte a settimana. Il dosaggio del farmaco è individuale e varia col peso del paziente.

Per questo tipo di patologia è indicato un dispositivo per l’uso simultaneo in più siti di infusione, come ad esempio il Neria™ Multi Infusion Set. Si tratta di un set di infusione monouso con un connettore standard luer lock. Connessione, disponibile con 2, 3 o 4 aghi in acciaio inox G27 a 90 gradi, per l'uso simultaneo in più di un sito di infusione.

I vantaggi del dispositivo Neria ™ Multi Infusion Set

Tra i benefici di Neria ™ Multi Infusion Set:

  • Inserimento semplice
  • Impugnature flessibili che aiutano il semplice inserimento a 90 gradi
  • Può essere applicato facilmente
  • L’adesivo delicato con la pelle è pre-attached
  • Minimizza il dolore
  • La progettazione di un ago sottile può aiutare a minimizzare il dolore durante l’inserimento
  • Minimo scarto di farmaco
  • Un tubo a doppio strato reduce i volumi di priming (preparazione)
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