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Scala di valutazione

Scala di Bristol: valutare la consistenza delle feci

di Daniela Accorgi

La scala di Bristol è una scala utilizzata per classificare forma e consistenza delle feci. Questo strumento di valutazione è stato utilizzato a partire dalla pubblicazione nel 2009 del “Documento di orientamento al trattamento del Clostridium difficile” della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive come uno degli strumenti da adoperare per la diagnosi da Clostridium difficile e per determinare quando è idoneo prelevare un campione di feci per la ricerca dell’antigene e delle tossine specifiche del microrganismo.

Com’è strutturata la scala di Bristol

La scala di Bristol - sviluppata e convalidata da due medici inglesi, Ken Heaton e Stephen Lewis dell’University Department of Medicine, Bristol Royal Infirmary nel 1997 - individua sette livelli per valutare la consistenza delle feci, che vanno dalla forma solida alla diarrea acquosa nei pazienti adulti.

La scala di Bristol
Tipo 1: Grumi duri e separati tra loro, con forma di noci o nocciole (difficili da espellere)
Tipo 2: Grumi uniti tra loro, con l'aspetto di una salsiccia
Tipo 3: A forma di salame, con eventuali crepe in superficie
Tipo 4: A forma di salsiccia o serpente, liscia e morbida; espulse con facilità, lasciano la sensazione di completo svuotamento intestinale
Tipo 5: Frammenti morbidi e separati, con margini ben definiti (facile da evacuare)
Tipo 6: Pezzi flocculari o informi, con bordi irregolari; feci pastose e frastagliate
Tipo 7: Acquosa e liquida, senza parti solide

Interpretazione della scala di Bristol

La forma e la consistenza delle feci dipende dal tempo che trascorre nel colon. I primi due tipi indicano un grado più o meno grave di stitichezza, dovuta all'eccessiva permanenza nell'intestino ed alla difficoltà nell'espulsione.

Il tipo 3 si avvicina ad una condizione ideale, evidenziando però la necessità - per l'organismo - di una maggiore assunzione di fibre o idratazione; il tipo 4 indica le feci ideali, espulse facilmente e seguite dalla sensazione di svuotamento dell'intestino. Anche il quinto tipo è considerato accettabile, purché evacuato con facilità; il sesto è invece compatibile con un quadro tendente alla diarrea, pienamente riscontrabile nel settimo.

Questa scala è stata sviluppata nell’ambito delle patologie del tratto gastrointestinale (es. colon irritabile) e successivamente utilizzata anche per valutare la consistenza delle feci nei pazienti con sospetta infezione da Clostridium difficile, un’infezione che, come è noto, provoca una diarrea infettiva associata all’utilizzo di antibiotici nell’assistenza sanitaria.

Quando la consistenza delle feci raggiunge la scala di Bristol 5-7 si ha un aumento della frequenza delle scariche nelle 24 ore in pazienti che presentano fattori di rischio specifici, quali: quelli legati all’ospite (es. età superiore a 65 anni, riduzione delle difese immunitarie), una recente ospedalizzazione, la residenza in strutture socio-sanitarie o trattati recentemente con antibiotici. È auspicabile effettuare un prelievo delle feci e mettere il paziente in isolamento in maniera da ridurre l’eventuale diffusione delle spore da Clostridium difficile.

L’infermiere nell’ambito della sua specifica attività di prevenzione delle malattie può, durante l’accertamento infermieristico, rilevare e documentare la presenza o meno di fattori di rischio e attivare la registrazione della scala di Bristol ad ogni evacuazione.

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