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Standard in sanità

Quanto le organizzazioni sanitarie promuovono l'igiene mani?

di Daniela Accorgi

Il cinque maggio si celebra la giornata internazionale dell’igiene delle mani. Anche quest'anno i social per primi ci hanno restituito immagini di operatori - in particolare mi preme ricordare quelle degli infermieri specialisti nel rischio infettivo - impegnati nella sensibilizzazione verso l’adesione a questa buona pratica. Domandiamoci, però, quanto questa misura, semplice ed efficace nella prevenzione del rischio infettivo, venga promossa una volta che i riflettori si sono spenti su questa giornata.

Strategia multimodale OMS per l’igiene delle mani

Una delle fasi della tecnica di igiene delle mani

Sicuramente le misure dell’adesione vengono rilevate nelle nostre realtà sanitarie, un po' perché ce lo chiedono le organizzazioni nazionali, un po' perché rappresentano indicatori “di base” dei quali diventa difficile, per le organizzazioni locali, non poter rendere disponibile un dato rilevato.

Mi riferisco all’osservazione diretta dell’adesione degli operatori all’igiene delle mani e indiretta attraverso il consumo della soluzione idroalcolica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha individuato per questi indicatori gli standard minimi, in particolare per i contesti ospedalieri, di una adesione di almeno il 75-80% degli operatori ai cinque momenti dell’igiene delle mani e un consumo di almeno 20 litri di soluzione idroalcolica per 1000 giornate di degenza.

Queste due misure dimostrano l’adesione degli operatori all’igiene delle mani, ma non come l’organizzazione promuova l’adesione all’igiene delle mani. Se non colleghiamo questi due livelli di valutazione degli interventi, gli operatori e l’organizzazione, non riusciremo a favorire il cambiamento negli operatori sanitari verso una migliore adesione a questa buona pratica.

L’OMS ha reso disponibile a tutte le organizzazioni non solo l’aggiornamento delle linee guida sull’igiene delle mani, ma anche gli strumenti per la loro implementazione attraverso la strategia multimodale.

Se ci pensiamo la maggioranza delle società scientifiche ci propongono delle linee guida con le loro raccomandazioni e i relativi livelli di evidenza. Le raccomandazioni sono qualcosa di “statico”, perché si pongono al di sopra del contesto strutturale e organizzativo delle nostre realtà, il compito della loro implementazione viene, quindi, rimandato al contesto locale.

L’OMS proprio per la sua stessa natura - quella di un’organizzazione internazionale che deve occuparsi della salute nella popolazione mondiale - non può fermarsi alle sole raccomandazioni, ma offrire gli strumenti per vincere la “sfida” che è insita nella sua ragione di esistere.

Cambiamento di sistema e formazione

Il cambiamento di sistema, ovvero quegli interventi che permettono agli operatori sanitari di avere a disposizione ciò che serve all’igiene delle mani, in particolare nel punto di assistenza: in primis la soluzione idroalcolica, ma anche ad esempio un numero adeguato di lavandini, una fornitura costante di sapone e asciugamani di carta.

Una volta che si è reso disponibile agli operatori gli strumenti per il cambiamento è necessario renderli consapevoli dell’importanza di questo cambiamento attraverso la formazione e l’addestramento.

Cambiamento di sistema e formazione richiedono una valutazione iniziale e una rivalutazione nel tempo per rendere consapevoli tutti gli attori impegnati nella prevenzione del rischio infettivo e gli operatori sanitari di qual è l’impegno nell’adesione di questa pratica utilizzando gli strumenti e gli interventi previsti nella terza componente della strategia multimodale valutazione e feedback, come ad esempio quelle della metodologia per l’osservazione diretta dell’igiene delle mani.

  • mani insaponate
  • mani
  • asciugamani monouso

Promemoria nei luoghi di lavoro

La quarta componente della strategia multimodale si pone l’impegno di rendere “visibile” un rischio “invisibile” attraverso una costante attenzione alla sua “visibilità” con gli strumenti previsti dalla quarta componente della strategia, cioè i promemoria nei luoghi di lavoro strategici quali stanze di degenza, ambulatori, ecc. (es. poster dei cinque momenti dell’igiene delle mani).

Clima di sicurezza

Quinto ed ultimo componente della strategia multimediale è il clima di sicurezza, ovvero come l’organizzazione definisce il suo modello strategico, individua le figure di riferimento dedicate alla promozione dell’igiene delle mani, programma gli interventi necessari e gli impegni presi da parte della Direzioni aziendali su questo tema.

A supporto della strategia l’OMS ha sviluppato uno strumento di valutazione per misurare come questa strategia viene implementata nelle organizzazioni, il cosiddetto framework di autovalutazione.

Caratteristiche del framework di autovalutazione

Lo strumento è suddiviso in 5 sezioni e 27 indicatori. Le cinque sezioni riflettono i cinque componenti della strategia multimodale. In questi ventisette indicatori vengono ricompresi anche l’adesione degli operatori ai cinque momenti dell’igiene delle mani e il consumo di soluzione idroalcolica.

Gli indicatori sono stati formulati e soppesati in base all’attuazione o meno delle azioni necessarie per la realizzazione delle componenti chiave.

La somma dei risultati degli indicatori dei cinque componenti rappresenta un risultato parziale e solo sommando insieme i risultati parziali si ottiene il punteggio finale che “autovaluta” la capacità dell’organizzazione di promuovere l’igiene delle mani.

L’OMS, in base al risultato ottenuto, suggerisce le possibili soluzioni per il miglioramento attraverso i tre piani di azione per il miglioramento della pratica dell’igiene delle mani. Le numerose pubblicazioni ci dicono che la strategia e il sistema di autovalutazione sono vincenti per il miglioramento dell’adesione degli operatori all’igiene delle mani e la riduzione delle infezioni correlate all’assistenza. Solo attraverso la promozione dell’igiene delle mani è possibile migliorare l’adesione degli operatori.

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