Il 18 marzo, dopo due anni esatti da quando i mezzi militari a Bergamo sono stati utilizzati per il trasporto delle salme, torna in sala Io resto. Un film interamente girato all'interno di un ospedale italiano, gli Spedali Civili di Brescia, durante la prima ondata della pandemia da Covid-19. Anche a Roma, oltre a Brindisi e Milano c'è stata organizzata la proiezione del film in collaborazione con FNOPI e FNOMCeO.
È una giornata con un'importanza notevole - commenta Barbara Mangiacavalli, Presidente FNOPI - perché tutti noi abbiamo visto scorrere i camion dell'esercito con le bare che venivano portati via da Bergamo. C’è chi l’ha visto al telegiornale, c’è chi l’ha visto in diretta, c’è chi l’ha vissuto da dentro. Gli infermieri e i medici sono tra coloro che l’hanno vissuto da dentro, sin dai primissimi giorni.
Il film nasce dall'idea del regista, Michele Aiello, di raccontare ciò che effettivamnte stava accadendo negli ospedali e fermare quelle immagini per sempre, per donarle alla storia. Durante la prima ondata di Covid-19 tutti parlavano di ciò che stava accadendo senza però, come spiega Aiello, vedere realmente. Filmare quelle immagini era importante sopratutto per il futuro, per non dimenticare la professionalità, i sacrifici e le emozioni del personale sanitario e la lotta dei pazienti per sopravvivere.
Io resto è al singolare perché ognuno ha vissuto la pandemia in modo personale e intimo - Spiega Aiello - ognuno si ricorda delle immagini di quel periodo. Ma nel momento in cui il film viene visto insieme, io resto diventa noi restiamo.
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