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COVID-19

Pordenone, 73 infermieri no vax sospesi dall'Ordine

di Redazione Roma

A procedere più rapida è la Destra Tagliamento (Friuli occidentale), dove l’Ordine degli infermieri ha sospeso 73 professionisti. A Trieste e Gorizia i 600 sanitari non immunizzati riceveranno un appuntamento dall’Azienda. Il direttore generale dell’Asugi, Poggiana: Prenoteremo il vaccino per i no vax.

Opi Pordenone sospende 73 infermieri no vax

Arriva la sospensione per 73 infermieri no vax di Pordenone. A procedere in maniera tanto spedita – considerato, ad esempio, che a Gorizia e Trieste si dovrà aspettare ancora qualche giorno – è la Destra Tagliamento (Friuli occidentale), dove l’Ordine degli infermieri ha sospeso, appunto, 73 professionisti (sia nel pubblico sia nel privato) che non potranno tornare al lavoro fin quando non si vaccineranno oppure non inoltreranno la motivazione concreta, dimostrando di essere guariti dal Covid di recente o di essere impossibilitati a vaccinarsi per ragioni di salute.

Lo aveva anticipato solo pochi giorni fa il presidente Opi Pordenone Luciano Clarizia, per il quale è inaccettabile e vergognoso che alcuni, anche se pochi, facciano gli infermieri no vax dando un esempio scellerato ai tanti cittadini ancora indecisi. Analoga sorte toccherà a stretto giro al resto dei 177 sanitari no vax residenti a Pordenone.

L’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo), dunque, ha reso noto l’atto di accertamento dell’obbligo vaccinale – redatto dal Dipartimento di prevenzione – che determina la sospensione dell’attività che comporta il rischio di diffusione del Covid-19. Come riporta il documento ufficiale: Questa azienda provveduto ad invitare formalmente 177, tra esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario, a sottoporsi nel mese di giugno alla somministrazione del vaccino anti Sars-Cov-2, indicando termini e modalità, ma i medesimi non si sono presentati agli appuntamenti programmati.

Il provvedimento stabilisce la sospensione immediata fino ad avvenuta vaccinazione oppure al 31 dicembre 2021. Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, è stato chiaro: Quando ci sono, le norme si applicano. L’auspicio è che l’applicazione dei procedimenti disciplinari non generi delle significative difficoltà di gestione dei servizi sanitari: implicazioni, queste, che potrebbero registrarsi nel caso in cui il numero di sanitari che decide di non vaccinarsi fosse alto.

Ma quanti sono i sanitari non vaccinati del Friuli?

Complessivamente parliamo di 1.064 professionisti. Come anticipato, per Gorizia e Trieste si dovrà ancora attendere (mentre a Udine si sono registrati i primi 6 stop ai medici che hanno rifiutto il vaccino): presso l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, infatti, le sospensioni non sono ancora partite poiché è tutt’ora in corso la verifica sulle posizioni alle quali una minima parte dei 600 operatori no vax potrà essere destinata. Per tutti gli altri invece scatterà il fermo, ma solo a seguito del rifiuto manifesto a vaccinarsi.

Il percorso lo inquadra il direttor generale dell’Asugi, Antonio Poggiana: Nel corso della settimana concluderemo la mappatura degli eventuali posti nei quali collocare i 600 operatori che rifiutano il vaccino. I posti in alternativa non saranno tanti, poiché non deve persistere il contatto con i pazienti né con i colleghi.

Ad ogni modo la priorità sarà data a chi non può sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute o perché da poco guarito dal Covid, ma ci baseremo anche sull’attinenza tra il profilo e la posizione, precisa Poggiana. Che è categorico: Per coloro che non sarà possibile trasferire, l’azienda prenoterà in maniera automatica la vaccinazione, verificando che venga eseguita il giorno stabilito. Al contrario, verrà offerta una seconda data. E se nemmeno questa rispettata, scatterà la sospensione in automatico.

Giornalista

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