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coronavirus

Ministero: serve protocollo sicurezza per operatori sanitari

di Redazione

Definizione di un protocollo per i tamponi, un incremento del numero dei laboratori ed un protocollo di sicurezza per gli operatori sanitari. Questi alcuni dei punti della circolare del Ministero della Salute con cui si stabilisce anche l'incremento di posti letto in terapia intensiva e pneumologia e il reclutamento di operatori da zone meno colpite dall'emergenza coronavirus.

Coronavirus, percorso formativo rapido per medici e infermieri

Alla luce di quanto sta accadendo in particolare nella Regione Lombardia dove gli ospedali sono in forte crisi per l'emergenza coroanvirus, il Comitato tecnico scientifico (CTS) del Dipartimento della Protezione Civile allargato agli esperti, ritiene necessario ridistribuire il personale sanitario destinato all'assistenza, prevedendo un percorso formativo 'rapido' qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici da dedicare alle aree di sub intensiva (a tal fine viene raccomandato l'utilizzo dei corsi Fad disponibili presso l'Istituto superiore di sanità).

Ma non solo. Sarà necessaria la ridefinizione dei percorsi di triage dei PS con la individuazione di aree dedicate alla sosta/degenza temporanea di pazienti sospetti, l'identificazione di una o più strutture/stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19 (presidi ospedalieri Covid-19), la definizione di un protocollo per l'esecuzione dei tamponi, l'incremento della capacità di attività e del numero dei laboratori qualificati, la definizione di un protocollo di sicurezza e sorveglianza degli operatori sanitari, l'attivazione della Rete ReSPIRA e la riattivazione di una Centrale unica di coordinamento logistico dei trasporti di pazienti che richiedono ricovero in T.I. e ventilazione meccanica fino a Ecmo.

La circolare del Ministero della Salute punta inoltre a rafforzare i reparti più interessati ed implementare i posti letto. Più in particolare si chiede di attivare, nel più breve tempo possibile, un modello di cooperazione interregionale coordinato a livello nazionale, oltre ad un incremento delle disponibilità di posti letto:

  • del 50 % del numero dei posti letto in terapia intensiva (TI)
  • del 100 % del numero dei posti letto in unità operative di pneumologia e in unità operative di malattie infettive, isolati e allestiti con la dotazione necessaria per il supporto ventilatorio (inclusa la respirazione assistita) e con la possibilità di attuare quanto previsto dalle "Linee di indirizzo assistenziali del paziente critico affetto da COVID-19"

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