Nurse24.it

COVID-19

Effetti psicologici nei sanitari derivanti dalla pandemia

di Giacomo Sebastiano Canova

I sanitari che operano in prima linea durante un’epidemia sono inevitabilmente più esposti al disagio psicologico in quanto, oltre a garantire le necessarie cure ed assistenza, vivono costantemente nella condizione di poter essere colpiti dall’epidemia stessa. Il disturbo più importante che può essere suscitato da eventi eccezionalmente stressanti è il disturbo da stress post-traumatico. In merito, stanno emergendo in letteratura i primi dati riguardanti gli effetti psicologici nei sanitari derivanti dalla pandemia da Covid-19, con l’individuazione di alcuni fattori di rischio che possono favorire la presentazione di questo disturbo nei professionisti della salute.

Fattori di rischio e fattori protettivi dei sanitari in prima linea

L'impatto psicologico della pandemia Covid-19 sugli operatori sanitari che sono in prima linea è stato valutato in tutto il mondo attraverso numerosi studi pubblicati in letteratura. In Italia uno studio trasversale su 1.379 operatori sanitari ha mostrato come l'età più giovane e il sesso femminile siano maggiormente correlati a reazioni avverse, con sintomi di stress post-traumatico nel 49,3% degli intervistati, grave depressione nel 24,7%, ansia nell'8,2%, insonnia nel 19,8% e stress percepito elevato nel 21,9%.

In Spagna è stato condotto un sondaggio online su 1.422 operatori sanitari (dei quali 1.228 erano donne), dimostrando come l'esaurimento emotivo e la depersonalizzazione (percezione alterata di sé e dell'ambiente) contribuiscano al disagio psicologico, mentre la resilienza e la realizzazione personale possono essere fattori protettivi, con sintomi di disturbo da stress post-traumatico nel 56,6% degli intervistati.

Negli Stati Uniti durante un picco di ricoveri ospedalieri è stato somministrato a 657 medici e infermieri un sondaggio web, il quale ha mostrato che gli infermieri e gli operatori sanitari avanzati in particolare stavano vivendo una situazione di disagio psicologico, con il 57% di loro che avevano punteggi rappresentanti per stress acuto, il 48% per i sintomi depressivi e il 33% per i sintomi di ansia.

Una revisione sistematica e una meta-analisi volte ad esaminare la prevalenza di depressione, ansia e insonnia su 33.062 operatori sanitari che hanno partecipato a 13 studi trasversali prevalentemente effettuati in Cina, hanno mostrato come il sesso femminile e gli infermieri mostrino tassi più elevati di sintomi affettivi rispetto al sesso maschile e ai medici, con una prevalenza di sintomi di ansia e depressione superiore al 20% e una prevalenza di disturbi del sonno del 38,9%.

Una revisione sistematica di 117 studi, 65% dei quali condotti in paesi asiatici, ha dimostrato come l'età più giovane e il sesso femminile siano fattori di rischio per il disagio psicologico durante un'epidemia infettiva, con una prevalenza del 40% per lo stress acuto, 30% per l'ansia, 28% per il burnout, 24% per la depressione e 13% per lo disturbo post-traumatico da stress.

Infine, uno studio di follow-up condotto in Messico su 204 operatori sanitari in prima linea ha confermato il fatto che la preesistenza di sintomi quali ansia/depressione e depersonalizzazione possano contribuire allo sviluppo di sintomi di disturbo da stress post-traumatico negli operatori sanitari di prima linea durante un picco di ricoveri ospedalieri di pazienti con Covid-19. Inoltre, mentre una resilienza esistente gioca un’influenza protettiva, il burnout persistente può contribuire ai sintomi di depersonalizzazione e di stress acuto.

Un ulteriore dato che emerge dalla letteratura è che durante le epidemie i fattori di rischio per la presentazione di reazioni psicologiche avverse possono essere correlati sia al contesto che a fattori individuali. In particolare, durante la pandemia da Covid-19 sono stati correlati allo stress e al burnout diversi fattori di contesto quali risorse limitate, minaccia di esposizione al virus, turni più lunghi, interruzioni del sonno e squilibrio tra la vita professionale e il carico di lavoro. Per quanto riguarda i fattori individuali, i principali correlati al disagio psicologico, i principali includono età, sesso e occupazione.

Commento (0)