Nurse24.it

coronavirus

Fnopi, infermieri al lavoro per segnalare criticità del sistema

di Redazione

La Fnopi è chiara: bene il Dpcm e bene il decreto (di cui verificheremo come Federazione gli effetti sui professionisti), ma male anche solo l'ipotesi (non del Governo ovviamente) che i pazienti possano non essere tutti uguali, non avere tutti gli stessi diritti. Come affermato dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità ogni vita conta. Così in una nota la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri. Il Servizio sanitario nazionale italiano - è bene ripeterlo - non lascia nessuno indietro. La Fnopi segnalerà al Ministro della Salute e alle Regioni ogni situazione di criticità di accesso alle cure (necessarie e appropriate) che si verificheranno nei diversi territori e di cui verrà a conoscenza attraverso le segnalazioni dei cittadini e degli infermieri impegnati sul campo ogni giorno.

COVID-19. Infermieri, Governo e Regioni per provvedimenti emergenziali

La vita, il diritto alla salute e all'accesso alle cure va garantito a tutti, a prescindere da età, provenienza, ceto, religione. Una tutela che viene dall'articolo 32 della Costituzione. Lo ha spiegato anche il premier Conte e ribadito presentando il decreto che estende le misure di contenimento a tutta Italia.

E la tutela della salute di tutti i pazienti è il core dell'agire professionale dell'infermiere, spiega la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri (Fnopi). Le ipotesi di selezione in base alle possibilità di sopravvivenza per l'accesso alle terapie intensive sono indicazioni caratteristiche della Medicina delle emergenze e delle catastrofi e hanno in quella un loro razionale, ma è imprudente e poco opportuno associarle a questo preciso momento.

Ciascun paziente è uguale innanzi al diritto alla Salute e all'accesso alle cure, esiste un'etica della cura e una deontologia che non deve ancora permettersi di piegare la testa ad altre logiche

A dimostrarlo anche le previsioni contenute nel decreto-legge n. 14/2020, che prevede l'acquisizione di apparecchiature per le terapie intensive oltre che di personale per assistere tutti.

Il Codice deontologico degli infermieri - spiega la Federazione - prescrive che i professionisti si facciano garanti che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono e agiscano in modo consapevole, autonomo e responsabile, sostenuti da valori e saperi scientifici. Si pongano come agente attivo nel contesto sociale a cui appartengono ed esercitano, promuovendo la cultura del prendersi cura e della sicurezza e orientando il loro agire al bene della persona, della famiglia e della collettività.

La ragione economica non può e non deve prevalere sulla difesa della vita umana - afferma la Fnopi - e lo ha dimostrato anche il Governo che nei vari provvedimenti a previsto un contratto che consentirà di avviare una linea produttiva tutta italiana di apparecchiature per la terapia intensiva e sub intensiva.

Ci appelliamo alle Istituzioni nazionali, regionali e locali - continua la nota - affinché verifichino costantemente la capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale rispetto alla domanda di salute e accesso alle cure di ciascuna regione e intervengano con azioni concrete e tempestive in caso di squilibrio tra queste dimensioni (domanda e offerta di cure).

La Fnopi segnalerà al Ministro della Salute e alle Regioni ogni situazione di criticità di accesso alle cure (necessarie e appropriate) che si verificheranno nei diversi territori e di cui verra' a conoscenza attraverso le segnalazioni dei cittadini e degli infermieri impegnati sul campo ogni giorno. Ed è necessario - conclude - in questo momento che i cittadini aiutino il Ssn e gli operatori della sanità a vincere la sfida COVID-19 con comportamenti responsabili indicati dalle Istituzioni.

Commento (0)