L’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso il primo aggiornamento stagionale sulle arbovirosi. Il monito della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI): L’Italia sempre più vulnerabile alla diffusione di malattie trasmesse da vettori e con l’arrivo dell’estate la minaccia è più incombente
. E ancora: Nel 2024 record di casi di Dengue in Italia
, con la presenza di focolai autoctoni significativi.
Piano nazionale di prevenzione

L'Italia è sempre più vulnerabile alla diffusione di malattie trasmesse da vettori.
Cambiamenti climatici, surriscaldamento del globo, ma anche turismo e migrazioni: in un mondo sempre più veloce e “vicino” non bisogna sottovalutare la minaccia sanitaria che passa attraverso i vettori: zanzare, zecche e flebotomi i più comuni.
Così nei primi cinque mesi del 2025 l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso il sistema di sorveglianza nazionale, ha confermato:
- 60 casi di Dengue (tutti associati a viaggi all'estero, età mediana di 41 anni, 53% di sesso maschile, nessun decesso),
- 13 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all'estero, età mediana 50 anni, 54% di sesso maschile, nessun decesso),
- 4 casi di Zika virus (tutti importati, nessun decesso),
- 5 casi di TBE – meningoencefalite da zecche (tutti autoctoni, nessun decesso),
- 1 caso di Toscana virus (nessun decesso).
I dati sono stati raccolti e diffusi nel primo aggiornamento stagionale della dashboard sulle arbovirosi che ha monitorato il periodo compreso dal 1° gennaio al 31 maggio 2025.
Lombardia e Toscana le regioni più colpite
In particolare, per quanto riguarda la Dengue, la maggior parte dei casi sono stati registrati in Lombardia (16), seguita da Toscana (10) e Lazio (8). La Lombardia è anche la regione con più casi di Chikungunya ad oggi (4), seguita da Emilia-Romagna (3), Toscana e Veneto (entrambe 2), Campania e Piemonte (entrambe 1 caso).
La dashboard – si legge in una nota dell'Istituto Superiore di Sanità – in questo momento fornisce dettagli solo per i casi di Dengue e Chikungunya poiché, per le altre malattie sotto sorveglianza, l'esiguità del numero dei casi osservati (pari a 5) non permette di dare maggiori informazioni sui singoli casi al fine di garantire la privacy dei pazienti.
Prevenzione arbovirosi, l’appello della Società Italiana d'Igiene
Il cambiamento climatico sta modificando gli scenari epidemiologici globali, rendendo l'Italia sempre più vulnerabile alla diffusione delle arbovirosi, malattie trasmesse da vettori come le zanzare e l'approssimarsi della stagione calda rende questa minaccia ancora più incombente
: a dirlo è la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI).
All’indomani della diffusione del primo monitoraggio su Dengue & co, la SitI lancia quindi un appello urgente alle istituzioni e alla popolazione per una rinnovata attenzione ed un immediato rilancio delle azioni preventive contenute nel Piano Nazionale Prevenzione Arbovirosi (Pnpa)
.
Un impegno, prosegue la SitI, che richiede un approccio "One Health" con il coinvolgimento pieno delle competenze igienistiche, veterinarie ed ambientali e la sensibilizzazione ed attivazione delle amministrazioni locali.
Rischi da non sottovalutare: necessario intensificare controllo dei vettori
La prevenzione
– dichiara il Dr. Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana d'Igiene – è l'arma più efficace che abbiamo contro le arbovirosi. L'esperienza ci ha dimostrato che sottovalutare il rischio e non agire in modo tempestivo può portare a conseguenze sanitarie significative
.
Perciò è fondamentale che le amministrazioni locali si sentano pienamente coinvolte e responsabilizzate nell'attuazione del piano di prevenzione, stanziando risorse adeguate e promuovendo la collaborazione tra i diversi attori del territorio
.
Inoltre, con il Piano 2020–2025 in scadenza è il momento di rinnovare l'impegno e consolidare le strategie
, aggiunge. Di qui la necessità di una collaborazione stretta con i medici veterinari, secondo l'approccio "One Health", è più che mai evidente
– sottolinea Di Rosa – data la circolazione di questi virus anche negli animali. La salute di tutti dipende dall'impegno sinergico di istituzioni, cittadini e, in particolare, delle nostre comunità locali
.
In definitiva, la Società Italiana d'Igiene sottolinea con forza la necessità di intensificare il controllo dei vettori, in primis le zanzare, attraverso interventi mirati di disinfestazione e la promozione di pratiche individuali e collettive volte a eliminarne i focolai di riproduzione.
Le amministrazioni locali giocano un ruolo chiave nell'organizzazione e nell'attuazione di questi interventi a livello territoriale
– ricorda la SitI – fondamentale agire tempestivamente, prima che la proliferazione dei vettori raggiunga livelli critici
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Parallelamente, la SitI evidenzia l'importanza della comunicazione alla popolazione e invita le amministrazioni del territorio a diffondere messaggi chiari ed efficaci ai propri cittadini
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Il focolaio nelle Marche del 2024: uno dei più grandi registrati in Europa
Le recenti esperienze epidemiologiche ci indicano chiaramente che non possiamo abbassare la guardia
– è il monito della Società di Igiene – Il 2024 ha registrato un record di casi di Dengue in Italia, con la presenza di focolai autoctoni significativi
.
Si pensi al focolaio nelle Marche che ad oggi rappresenta uno dei più grandi registrati in Europa
– ricordano gli esperti – ma focolai autoctoni sono avvenuti in diverse regioni italiane. A questo si aggiunge l'aumento della diffusione del virus West Nile, con un incremento dei casi e con interessamento progressivo dell’area geografica interessata, con recenti rilevazioni del virus anche nel Regno Unito a testimonianza di una circolazione sempre più ampia.
La SitI infine ricorda che, per alcune arbovirosi, sono disponibili dei vaccini e li consiglia in particolare per chi viaggia verso aree endemiche o per chi presenta specifiche condizioni di rischio.
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