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Editoriale

I brutti numeri della salute del SSN

di Giordano Cotichelli

L’ultimo Rapporto dell’Annuario Statistico del SSN mostra un’impietosa immagine della sanità italiana in cui i dati confermano la progressiva privatizzazione della salute nel Belpaese. Nei cinque anni analizzati (2012–2017) due terzi delle strutture di ricovero chiuse - con la giustificazione di una razionalizzazione dell’offerta (che sta andando avanti da circa un trentennio) - sono pubbliche (60 su un totale di 91), dato che si alza ulteriormente per le strutture della specialistica ambulatoriale arrivando a sfiorare il 75% di quelle chiuse (299) su un totale di 401. Parallelamente la sanità residenziale è aumentata. A spese del pubblico.

Il SSN è come un grave ammalato affetto da poli-patologie croniche

A fronte di 216 strutture residenziali e 31 semiresidenziali pubbliche in meno si è avuto un incremento di ben 1062 strutture residenziali, 330 semiresidenziali private e ben 96 strutture riabilitative private in più.

Il quadro finale del 2017 mostra la presenza di 1000 strutture ospedaliere (51,8% pubbliche), 8.867 di specialistica ambulatoriale, 7.372 residenziali (82,3% privato accreditato), 3.086 semiresidenziali (68,6% privato accreditato), 5.586 territoriali e 1.122 riabilitative (77,9% privato accreditato).

Le cure domiciliari hanno interessato 1.014.626 pazienti, di cui l’8,8% con patologia terminale e l’83,7% anziani (di età uguale o superiore ai 65 anni). Il carico di ore assistenziali per le due diverse tipologie è stato di 24 e 17 ore rispettivamente, di cui in buona parte erogate dagli infermieri (18 e 12 ore).

Un quadro che consegue all’importante aumento dell’assistenza domiciliare integrata (+ 615 casi ogni 100.000 abitanti).

Ancora sul piano dell’offerta, si registrano 191mila posti letto per degenza (76,7% pubblici), 13.050 di day hospital (89,4% pubblici), e 8.515 di day surgery (74,2% pubblici), con una percentuale del 3,6 posti letto per mille abitanti, valore che scende a 3 se riguarda l’acuzie.

Il personale del SSN è di 603.375 unità (2017) di cui il 16,75% (101.100) rappresentato dai medici e ben il 42% dagli infermieri (253.430 unità, di cui 248.156 di I categoria e 5.274 e di II categoria), con un rapporto di 2,5 infermieri per ogni medico e la presenza di 361 dirigenti professioni sanitarie.

Si conferma la riduzione alle prescrizioni farmaceutiche con 14,8 milioni di ricette in meno nel 2017 rispetto al 2012 (- 0,4 a persona). Confermato il dato della riduzione importante dei medici di medicina generale, con 1.706 professionisti perduti in 5 anni, a fronte di 3.063 punti di guardia medica per 11.688 medici titolari.

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