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Salute

Intolleranza al glutine

di Chiara Vannini

L’intolleranza al glutine è un disturbo che comporta una serie di disturbi gastrointestinali e non quando si assumono alimenti contenenti glutine. Fa parte dei disturbi correlati al glutine che comprendono: la malattia celiaca, l’intolleranza al glutine e l’allergia alle proteine del grano.

Sintomi di intolleranza al glutine

intolleranza glutine

La diagnosi di intolleranza al glutine viene effettuata attraverso la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo.

I sintomi provocati sono analoghi, anche se più lievi, a quelli secondari alla celiachia, benché però non ci sia un danno a livello dell’intestino. Infatti, nonostante la causa del disturbo sia il glutine come per la celiachia, il meccanismo patogenico che si verifica è molto diverso. Nella celiachia con l’assunzione di alimenti contenenti glutine l’organismo innesca una reazione autoimmune che causa infiammazione e danni a livello intestinale.

L’intolleranza al glutine invece è dovuta ad una reazione avversa alla gliadina, una proteina presente in alcuni cereali, nel farro, nel frumento, nel kamut, nell’orzo e nell’avena, che provoca disturbi fastidiosi, ma non provoca danni alla mucosa dell’intestino. È un disturbo in crescita, che colpisce prevalentemente le donne e le fasce di età adolescenziale e tra i 20 e i 40 anni.

Nonostante celiachia e intolleranza al glutine siano due disturbi differenti, i sintomi che si presentano sono simili e talvolta sovrapponibili.

Diagnosi di intolleranza al glutine

Mentre la diagnosi per la celiachia viene effettuata attraverso esami ematici specifici o il prelievo di un campione di mucosa dell’intestino, la diagnosi di intolleranza al glutine non può essere eseguita attraverso gli esami diagnostico–strumentali perché non esistono al momento esami specifici. La diagnosi viene quindi effettuata attraverso la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo.

Attraverso l’intervista al paziente si indaga la sintomatologia, la sua correlazione alle abitudini alimentari, i modi e i tempi in cui insorgono i disturbi rispetto ai pasti. Infine, può essere utile effettuare gli esami ematici per la celiachia, in modo da escludere la malattia celiaca.

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