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Professionisti della salute

Ricadute sulla qualità di vita, allarme rosso in sanità

di Silvia Ancona

Il quadro della condizione di salute dei professionisti sanitari, oggi, è preoccupante. Turni di notte, eccessivi carichi di lavoro, alimentazione alterata non sono altro che negativi acceleratori delle ricadute sulla saluteDavid Marianipromotore della salute, afferma: Le abitudini degli operatori sanitari sono drammatiche, bisogna tornare ad uno stile di vita salutare. E ci fornisce qualche consiglio su come fare.

Promuovere la salute e danneggiare la propria. Allarme per i sanitari

David Mariani, specializzato in efficienza fisica, stili di vita salutari e riattivazione di sedentari, è a capo di un team con cui studia e verifica le migliori strategie per ottenere una buona forma fisica e una longevità efficiente. Ha fondato e dirige la Healthy Habits Academy, il primo master post universitario riservato ai professionisti della salute atto a migliorare e/o educare ad un corretto stile di vita.

L’attività di prevenzione è un compito arduo che rientra nella sfera delle competenze assistenziali dell’infermiere, il quale è eticamente, deontologicamente e professionalmente tenuto a fare prevenzione. Essere responsabili di quest’attività non significa solo diffondere le buoni abitudini e gli stili di vita salutari, ma essere i primi ad adottarli, questo perchè le azioni, spesso, parlano più forte delle parole.

Noi siamo nati fatti ed evoluti per abbracciare, condividere, stare all’aria aperta e purtroppo la tecnologia oggi ci ha spinto pericolosamente all’abbandono

Come sostiene Mariani, oggi le persone sono sottoposte a uno stress mentale molto forte e questo va a discapito della produttività aziendale e del clima relazionale al suo interno. Gli infermieri, in particolare, devono affrontare ogni giorno la realtà usurante del loro lavoro (spesso causa di burnout) che impone carichi di lavoro eccessivi

Un esempio tangibile è rappresentato dai turni di lavoro notturni che, come mostrano vari studi internazionali, incidono negativamente sulla qualità della vita degli operatori: innalzano la mortalità dell’11%, alterano i livelli di normalità delle proteine plasmatiche e addirittura possono aumentare il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2. 

Questa, purtroppo, è la realtà che oggi si è tenuti ad affrontare. Gli infermieri, ma in generale tutti gli operatori sanitari, devono iniziare a prendersi cura anche di loro stessi, solo così si è in grado di far star bene anche gli altri.

La situazione descritta da Mariani è una realtà che oggi merita di essere affrontata in maniera utile ed efficace sul piano organizzativo e professionale. Migliorare la qualità di vita dei professionisti della salute significa, infatti, mettere le basi per una buona prevenzione e questo nell’interesse non solo degli operatori, ma soprattutto dei cittadini.

Infermiere

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