Prendo spunto dal commento di MaxGen76 per alcune riflessioni. Nonostante gli appelli degli Ordini, di numerose personalità della politica e della cultura, gli articoli apparsi sulle principali testate giornalistiche negli ultimi 30 giorni, l'attuale governo non ha ne l'intenzione ne le risorse economiche per intervenire strutturalmente. E' stato firmato ieri dall'Aran il nuovo CCNL medici ospedalieri. Prima di quello del comparto, ovviamente; rimarrà ben poco nella bisaccia. Sono convinto che sia già troppo tardi. L'infermieristica in Italia è già un malato terminale. Tra qualche anno rimarranno solo infermieri indiani poco preparati, molto orientati al ruolo ancillare rispetto al medico. In loro supporto forse figure "nuove" preparate con pochi mesi di corso regionale. I pochi infermieri "veri" rimasti sul campo stanno già lasciando il SSN (come ho fatto io nel lontano 2010) e si stanno riversando nel privato. Dobbiamo abituarci all'idea che gli infermieri sono cosa da ricchi. Si renderà necessario rimodulare i processi di rinnovamento dell'assistenza territoriale (ospedali di comunità, case della salute, infermieri di comunità e famiglia...) in considerazione del nuovo scenario. Si troveranno escamotage amministrativi per far lavorare infermieri NON iscritti all'Ordine anche negli ospedali e nei servizi del SSN, oppure si costringeranno gli Ordini ad iscriverli "in deroga". Le organizzazioni saranno sempre più medicocentriche, con gli infermieri esecutori silenziosi ed operosi. Sarebbe utile fin da ora rivedere i programmi degli attuali corsi di Laurea infermieristica, adattandoli ad una logica più fondata sulle singole prestazioni da mansionario. Questo per non illudere i futuri (pochi) infermieri riguardo ciò chi li aspetta. E' un quadro triste ma non vedo alternative al momento.

È inutile aprire case di comunità che servirebbero ad abbassare il carico di lavoro degli ospedali in particolare i P.S., quando c’è carenza di infermieri! Si rischia di aprirli ma di non poterne usufruire! Senza gli infermieri, oltre a queste “obsolete strutture” (perché non gestite esclusivamente dagli infermieri come si prospettava all’inizio!) si PARALIZZA TUTTO IL SSN! Ma ancora non è chiaro né alla politica, cieca e sorda aI continui e accorati appelli degli infermieri, né ai sindacalisti tutti, né tantomeno ai medici (fortunatamente non tutti!) che vogliono l’egemonia sul SSN e che pretendono di comandare/dirigere gli infermieri come loro subalterni/ancillari (CHE PER LEGGE NON ESISTE!!!)! Se non si parte da un riordino delle università, aumentando di fatto i docenti infermieri, con un nuovo programma didattico prettamente infermieristico, un CCNL che riguardi tutti i professionisti sanitari da nord a sud con gli stessi diritti/doveri e stessi emolumenti (da aumentare)indipendentemente se si lavora nel pubblico, privato o in RSA, possibilità di carriera, VERA AUTONOMIA,INDIPENDENZA LAVORATIVA, GESTIONALE, non si va da nessuna parte! È improcrastinabile un cambio di direzione, prima che sia troppo tardi! Basta con soluzioni tampone (vedi infermieri che provengono dall’India, ecc), per cercare di fermare tale “emorragia di infermieri” che nel frattempo scappano verso altri paesi o peggio si licenziano cambiando addirittura lavoro! O si capisce tutto ciò o un domani (ormai prossimo!) non ci sarà più nessuno a prendersi cura di noi stessi e delle generazioni future! Ovviamente da tale discorso, sono esclusi i ricchi, sempre più ricchi alle spalle di coloro che sorreggono tutto sulle proprie spalle e percepiscono stipendi da fame che non potranno più usufruire delle cure gratuite…fiore all’occhiello Italiano a livello mondiale! Tutti dovremmo essere assicurati per accedere alle cure…ma anche questo non basterebbe senza le colonne portanti del SSN! Meditate gente!