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Editoriale

Frantumi di umanità

di Monica Vaccaretti

Qui l'umanità è andata in frantumi. Sono le parole di Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione europea, l'8 aprile sul ciglio delle fosse comuni a Bucha, in piedi davanti all'orrore. Quella stessa mattina, al 44° giorno di guerra, quel che restava dell'umanità si è spezzato del tutto sui binari della stazione dei treni di Kramatorsk, quando un missile si è abbattuto sulle persone in attesa di essere evacuate dal Dombass. Sul missile Tochka-U, che lancia bombe a grappolo, una scritta bianca in russo per i bambini. Disumano. Inumano.

Cosa resta dell’uomo senza la sua umanità

L'attacco alla stazione di Kramatorsk

Umanità. È una parola con un significato, un peso, un valore. Come le cose che si possiedono e che si ritengono importanti e preziose, anche una parola, per quello che rappresenta, non deve essere data per scontata. La si può perdere in qualsiasi momento se non ce ne prendiamo cura. E siccome anche le parole curano, umanità è ciò di cui l'uomo ha bisogno, anche in questi giorni santi che precedono la Pasqua, per ritrovarla tra le genti e ritrovarsi nello smarrimento della violenza.

Umanità. Una parola piena di umano significato perché dentro ci sta l'uomo. Tra gli esseri viventi solo l'uomo ha humanitas. È una sua prerogativa. È una dote, una qualità positiva che lo distingue dalle bestie. Che lo rende unico nel suo genere. L'umanità è un senso, un sentimento etico di rispetto verso l'uomo e verso la vita umana in tutte le forme della persona, dall'infanzia alla vecchiaia, e in tutti i suoi stati fisici e psicologici. È una parola grande, universalmente riconosciuta, che identifica ciascuno di noi nel suo modo di essere, agire e sentire.

Umanità è sinonimo di genere umano, di genti. È il complesso di tutti gli uomini viventi, presenti e passati, sulla terra. Si intende la natura umana. È l'essere uomo. È la condizione umana con le sue forze e le sue fragilità, le sue bellezze e le sue imperfezioni. Per definizione, è un sentimento di solidarietà umana ed indulgenza verso gli altri uomini. È l'insieme di atti che rivelano sentimenti di fratellanza, altruismo, tolleranza, carità. Un atto di umanità è un atto di cortese comprensione verso l'altro. Si intende anche una superiorità intellettuale e morale che si manifesta con la benignità.

Cosa resta dell'uomo senza la sua umanità?

Perde la sua natura, la sua meraviglia. Perde persino le lacrime, quando la disumanità raggiunge un livello insopportabile. Nella vita di tutti i giorni in tempi di pace e nei drammatici fatti di una guerra, l'umanità, intesa come ammasso di anonime persone umane, sembra tuttavia dividersi in chi ha umanità - cuore o anima o ragione - e chi non ne ha.

Perché l'uomo perde la sua umanità?

So soltanto che il male non si spiega, il male non ha una logica. Tuttavia, rincuora vedere che ci sono persone che non solo restano umane di fronte alla disumanità di altre persone ma riescono a dare un surplus di umanità, ad impregnare gesti, espressioni e sentimenti di questo valore che si fa ancor più forte.

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