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politica

Governo Meloni, digitalizzazione del Ssn tra le priorità

di Redazione Roma

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul tema sanità in sede di replica al Senato durante il dibattito per il voto di fiducia. Nell’affrontare l’argomento ha ammesso nell’incipit che la sanità pubblica rappresenta un tema sul quale effettivamente mi sono poco soffermata e sul quale volentieri do qualche elemento in più. Per poi elencare le linee programmatiche del Governo, con focus sull’importanza di investire nel digitale e di ridurre le diseguaglianze. Ribadendo sul Covid: Mai più misure non fondate su evidenze scientifiche.

Sanità, Meloni: guardare verso i territori e ridurre disuguaglianze Lea

La Sanità è un tema sul quale effettivamente mi sono poco soffermata e sul quale volentieri do qualche elemento in più, afferma Giorgia Meloni durante il dibattito per il voto di fiducia.

La sfida è superare l’emergenza e recuperare le prestazioni ordinarie su cui abbiamo accumulato un grande gap. Credo che dobbiamo imparare dalla crisi pandemica cosa non ha funzionato nel modo migliore per correggerlo secondo alcune linee d’azione.

Credo che una di queste linee debba essere la prossimità, riportare la sanità verso i territori, valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale, coinvolgere il sistema delle farmacie nell’erogazione di alcune prestazioni perché sono uno dei primi presidi sul territorio. E ancora, ritiene fondamentale investire sulle cure domiciliari e sui presidi territoriali delle aree interne.

La Sanità nella visione di Giorgia Meloni, puntando in primis sulla digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale, per il quale è necessario incentivare la telemedicina. Penso che gli ospedali debbano entrare a pieno titolo nell’era digitale. La digitalizzazione rende più agevole, più accessibile lo scambio d’informazioni, massimizza i benefici per gli utenti. Secondo il presidente del Consiglio bisogna migliorare la comunicazione tra ospedale e territorio – e qui si apre anche il cassetto delle nuove tecnologie a supporto dell’assistenza domiciliare – e su questa scia pensiamo ad un unico software sanitario come il Fascicolo sanitario elettronico.

Un altro capitolo ritenuto importante, poi, è quello del contrasto alle disuguaglianze, poiché non è accettabile il dilagare del turismo sanitario che abbiamo conosciuto in questi anni ed è obiettivo ridurre le disuguaglianze tra le regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie nei Lea. E ancora, sulla gestione della pandemia Covid, il neopresidente del Consiglio ha ammesso: Riconosciamo il valore della scienza, certo, per questo non la scambiamo con la religione. Quel che contestavamo delle scelte prese da precedenti governi è che non ci fossero evidenze scientifiche alla base di alcuni provvedimenti.

Il riferimento, dunque, è anche al governo Draghi, nei confronti del quale – alla fine dello scorso anno – la Fnopi non ha usato mezzi termini, parlando di vero e proprio allarme carenza e formazione infermieristica. Tornando alla strettissima attualità, concluso l’elenco di tali priorità, Meloni ha risposto alle dichiarazioni della senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin, in riferimento alla relazione tra scienza e politica (ho assistito in questi anni – ha detto quest’ultima – ad un conflitto che deve finire tra scienza e politica. Il conflitto è finito nelle piazze, il conflitto ha portato scienziati e ricercatori e ricercatrici italiani a essere sotto scorta in questo Paese. Ha prevalso l’irrazionalità. Nel metodo scientifico non c’è un dogma, non c’è un’ideologia).

La replica di Meloni: Voglio dire che sono d’accordo con quello che dice la collega Lorenzin sul tema del rispetto delle evidenze scientifiche, sul tema del riconoscimento del valore della scienza. Noi abbiamo sempre riconosciuto il valore della scienza e per questo non la scambiamo con la religione. Quello che noi non abbiamo condiviso di quello che si è fatto in passato durante i vostri governi è proprio che non ci fossero, in alcuni casi, evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che si prendevano. Chiosando: È esattamente questo che abbiamo contestato: che si scambiasse la scienza con la religione, perché sono due cose molto diverse.

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