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Non hanno la Pec, 96 infermieri sospesi da Opi Firenze-Pistoia

di Redazione

Novantasei professionisti sono stati sospesi dall’Ordine degli infermieri di Firenze e Pistoia per non aver attivato la posta elettronica certificata Pec. Una sanzione che non poteva essere rinviata ancora dopo che l’Ordine, come spiega il presidente Danilo Massai, aveva promosso campagne gratuite. Bisogna rispettare le leggi, siamo stati costretti ad arrivare a questo punto.

Nursind contro Opi: sospensione di 96 infermieri senza Pec è assurda

Infermieri sospesi perché senza Pec, Nursind: decisione assurda e altamente dannosa per il sistema

L'ordine degli infermieri di Firenze e Pistoia ha sospeso 96 professionisti a causa della mancata attivazione della casa di posta elettronica certificata. Una pronuncia che viene fortemente stigmatizzata dal coordinatore di Nursind Toscana Centro, Salvatore Sequino, che parla di decisione assurda e altamente dannosa per tutto il sistema sanitario.

Dopo un anno di Covid con i reparti allo stremo per l'endemica carenza di personale, le ferie programmate, il piano vaccinale e l'ultima richiesta da parte della Regione Toscana, che ci obbliga a coprire le lacune delle Rsa, una sanzione così estrema ci sembra quantomeno inopportuna nelle tempistiche.

Per essere riammessi agli infermieri, segnala Sequino, serviranno tempi tecnici. Almeno 15 giorni secondo il sindacalista. E questo malgrado anche la buona volontà dell'ordine di riammettere gli infermieri riunendo anche a cadenza quotidiana le proprie commissioni. Nessuno mette in discussione il rispetto delle leggi - continua Sequino - ma bisognerebbe applicarle con un po' di buonsenso: tra aspettative, congedi parentali, ferie, oltre alla gestione dell'emergenza tuttora in corso, potrebbe presentarsi il problema di fare doppi turni più volte durante la settimana, con il conseguente aumento dello stress lavoro correlato e la difficoltà di mantenere lo standard del servizio pubblico.

La sanzione, dunque, secondo Nursind arriva nel più sbagliato dei momenti e scarica il problema sulle spalle di coloro che restano in servizio: perché l'ordine non ha provveduto a sollecitare i colleghi inadempienti nelle scorse settimane, invece di arrivare a una decisione così pesante? Qual è il senso di questa operazione? Quantomeno è necessario che qualcuno abbia il coraggio di fornirci una spiegazione, al fine di evitare che ci sentiamo presi in giro dal nostro stesso ordine professionale.

Sospensione infermieri, Opi FI-PT: le regole la prevedevano da luglio 2020

Lascia stupiti la nota diffusa dal Nursind in merito alla vicenda dei 96 colleghi sospesi dall’Ordine perché non in regola con la Pec. Soprattutto è sorprendente che un sindacato di categoria, quindi interamente dedicato alla professione, non conosca l’iter che c’è alle spalle di questo provvedimento. A commentare la nota diffusa dal Nursind è il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Firenze e Pistoia, Danilo Massai. La legge parla chiaro e prevedeva la sospensione dei colleghi non in regola con la Pec da luglio 2020, un anno fa – continua Massai -. In quel momento avevamo 8200 infermieri senza Pec su 9000 iscritti. Non li abbiamo sospesi, come chiedeva in Ministero, ma abbiamo attivato una Pec gratuita e avviato una massiccia campagna informativa.

Siamo andati avanti così, assumendocene la responsabilità, anche a fronte di precise circolari FNOPI (la numero 85/2020 e la numero 96/2020) che evidenziano come la mancata adozione dei provvedimenti verso i professionisti senza Pec, costituisse ‘motivo di scioglimento e di commissariamento dell’Ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante sui medesimi’. Abbiamo invece attivato una lunga serie di azioni informative che si sono protratte per un intero anno, fra mail, newsletter, richieste di collaborazione alle singole aziende sanitarie, comunicati stampa e messaggi social. A maggio 2021, dopo nove mesi, avevamo 600 professionisti senza Pec e non più 8.200. Abbiamo quindi inviato una lettera di diffida a tutti ed effettuato approfondimenti sui singoli casi, facendo scattare la sospensione per 96 professionisti, mentre altri 400 sono in fase di valutazione.

Ci saremmo aspettati piuttosto un aiuto da parte del sindacato – continua Massai - che invece da mesi ha chiuso gli sportelli a causa del Covid e non ha fornito in questo senso alcun supporto agli infermieri in difficoltà con il rinnovo. Da parte nostra, dopo aver messo a disposizione i nostri uffici e aver contattato i singoli professionisti per un intero anno, non potevamo attendere oltre con la sospensione. Precisiamo che questa viene comunque revocata non appena il professionista si mette a norma. Proprio ieri 40 infermieri dei 96 sospesi sono stati reintegrati avendo provveduto a dotarsi di Pec, a dimostrazione della rapidità dell’iter.

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