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Pavia: mancano infermieri, ricompensa per ogni assunzione

di Redazione Roma

Porta in Maugeri professionisti di talento. L’invito, che campeggia su una serie di maxi poster, è rivolto al personale sanitario, che otterrà un bonus (dai 2.000 ai 4.000 euro) se porterà nuovi colleghi. Ma la situazione è complicata in tutta la Lombardia. Il presidente dell’Opi Pavia, Borri: Non passa giorno senza che l’Ordine non riceva una richiesta di supporto da parte delle strutture.

Carenza infermieri: offerta ricompensa economica a chi porta nuovi colleghi

Al Maugeri di Pavia servono infermieri, tanto che si arriva ad offrire un incentivo economico a chi ne segnala di talentuosi

C’è impellente bisogno di infermieri (ma anche di medici) agli ICS Maugeri di Pavia. E la struttura ospedaliera ha deciso di percorrere la strada del “passa parola”, facendo affiggere all’interno della struttura una serie di grandi manifesti che recitano: Porta in Maugeri professionisti di talento. Medici e infermieri potranno costruire la loro carriera e tu avrai un riconoscimento.

Tutto qui? No, perché l’invito rivolto al personale a segnalare potenziali candidati è accompagnato da un vero e proprio incentivo economico, tutt’altro che irrisorio – 4.000 euro lordi a chi segnala un medico, 2.000 euro lordi per infermieri (ma anche terapisti o tecnici sanitari) – che verrà corrisposto in caso di assunzione dopo avere superato il periodo di prova.

Sono numerosi i reparti in Maugeri dove scarseggiano i professionisti sanitari e la carenza vale per tutto il territorio, come spiega il presidente dell’Opi Pavia, Michele Borri: Superata l’emergenza pandemica ci troviamo ad affrontare una nuova emergenza, di natura organizzativa, ovvero la carenza di personale infermieristico, con particolare rimando all’ambito delle Rsa e delle altre strutture socio-sanitarie della provincia di Pavia.

Quindi Borri precisa: Non trascorre giorno senza che l’Ordine non riceva una richiesta di supporto da parte delle strutture, alla ricerca di infermieri da inserire all’interno dell’organico per portare avanti la propria attività professionale. Quali sono le soluzioni (perlomeno quelle percorribili nel breve) per immettere sul mercato centinaia di professionisti? Il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pavia non ha dubbi: Occorre creare un’offerta specialistica che, appunto, allo stato attuale è inesistente. E ancora, il superamento del vincolo di esclusività, che attualmente lega il professionista sanitario nel rapporto di lavoro con il servizio sanitario pubblico, congiuntamente all’opportunità di prevedere l’esercizio libero professionale all’interno delle strutture socio sanitarie.

E per risolvere il problema della mancanza di infermieri e medici nei reparti delle Rsa (che da tempo parlano di esodo di professionisti verso gli ospedali e chiedono alle istituzioni di bloccare la fuga) e degli ospedali in Lombardia, si cercano le soluzioni più “originali”, come quella presentata dal mondo del privato che propone una misura-tampone: assumere personale specializzato proveniente da Cuba.

Ragione per cui viene chiesto alle istituzioni di sciogliere i nodi burocratici che impediscono l’applicazione di questa soluzione. Si cercano anestesisti, fisiatri, internisti, neurologi, ortopedici, fisiatri ma – soprattutto – infermieri. E perché arruolare personale dedicato cubano? La risposta giunge dal direttore generale di Aiop Lombardia, Cristian Ferraris: Come Associazione italiana ospedalità privata abbiamo già avuto contatti all’inizio della pandemia. Un contingente cubano è giunto in nostro supporto. Cuba inoltre ha una tradizione decennale di “export” di sanitari per questioni umanitarie. Hanno un sistema che raggruppa gli operatori e li forma prima della partenza.

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