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Rsa senza contratto, i sindacati: è inaccettabile

di Redazione Roma

Oggi il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori a Roma, davanti al Ministero della Salute. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono sia giusta retribuzione sia giusti diritti. E tuonano: Oltre un decennio di attesa per il nuovo Ccnl ed è una vergogna. Occorre aprire subito la trattativa, Regione e ministro intervengano.

Contratto RSA, presidio Cgil Cisl Uil al Ministero della Salute

Non si ferma (tutt’altro) la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Rsa, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl con l’intento di rivendicare l’apertura del tavolo negoziale sul contratto. Giusta retribuzione e giusti diritti per i lavoratori delle residenze sanitarie assistenziali è quanto chiedono i sindacati, con una mobilitazione importante contraddistinta da iniziative in ogni regione d’Italia.

E la protesta odierna a Roma, davanti alla sede del Ministero della Salute, è una ciliegina sulla torta decisamente amara. Già poiché il presidio a Lungotevere Ripa, congiuntamente alla rabbia degli operatori, ha di nuovo messo in fila, una per una, le ragioni del personale delle Rsa. Ad ogni modo, già nei prossimi giorni sono in agenda altre iniziative fino a quando ai lavoratori di questo settore sarà consegnato il rinnovo del contratto.

Parole di Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, fortemente impegnati sul fronte delle Rsa ancora senza contratto.

Ribadiscono i segretari: Le Rsa rappresentano un baluardo decisivo del sistema sanitario, ma alle lavoratrici e ai lavoratori, che hanno pagato un prezzo altissimo in pandemia, da oltre un decennio è negato il sacrosanto diritto al rinnovo del Ccnl.

Ragione per cui quella che i sindacati hanno avviato in ogni Rsa è un’azione determinata per garantire giusti salari e diritti, giuste tutele normative al personale. E per eliminare dumping e contratti pirata. Vogliamo un contratto che riconosca diritti e professionalità in linea con gli standard della sanità privata, gli stessi da noi sottoscritti nel 2020 con Aris e Aiop.

Proprio a questo proposito, a fine maggio i sindacati si erano rivolti al ministro della Salute, Roberto Speranza, lamentando che Aiop ed Aris, venendo meno agli impegni assunti durante il rinnovo del Ccnl della sanità privata, non si sono mai rese disponibili neanche ad avviare il tavolo negoziale.

Una staticità che, inevitabilmente, impatta sul lavoro quotidiano degli operatori. Illustrano ancora Cenciarelli, Chierchia e Bernardini: Proprio a causa dell’applicazione di contratti a ribasso nelle Rsa sta aumentando la cronica carenza di infermieri e di personale sanitario, tecnico e amministrativo. Così chiederemo un incontro con la Regione Lazio per valutare se ci sono le condizioni di accreditamento di ogni singola struttura.

I segretari regionali di categoria non intendono accettare che l’inerzia di datori di lavoro e delle istituzioni si protragga ancora a lungo. E avvertono: Siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative, anche le più eclatanti, per tutelare il personale e la qualità dei servizi alle persone.

Giornalista
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