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Infermieri, medici e personale sanitario in assemblea ad Enna

di Redazione

InfermieriSicilia

Ospedale di Piazza Armerina, FSI:  perché preoccupati del futuro dell’ospedale?

ENNA. Ennesima assemblea sindacale della Fsi a Piazza Armerina sui rischi di chiusura che corre l’ospedale. Presenti 130 dipendenti tra medici, primari, infermieri, personale sanitario, ausiliari. Un’assemblea ”infuocata” per dire "no" ai tagli prospettati, al declassamento dell’ospedale rispetto all’Umberto I di Enna e ad una eventuale chiusura.

A moderare l'incontro Maurizio Libro, segretario territoriale Fsi per l’Asp 5 di Enna, Pier Paolo di Marco dirigente sindacale Fsi. Presenti il direttore sanitario dott. Cassarà che ha risposto alle domande poste dai lavoratori. Intervenuti anche il direttore sanitario di presidio Dott. Cunzolo, l'on Luisa Lantieri, il sindaco di Piazza Armerina e in chiusura Calogero Coniglio Segretario territoriale regionale Fsi-Cni Sicilia. Il sindacato ha manifestato il timore che tutto venga riunito ad Enna.

"A dimostrazione che i tagli sono scelte scellerate, il sindacato chiama a raccolta tutti i lavoratori per dire no alla chiusura dei reparti - commenta Coniglio - Un’aula piena zeppa di operatori sanitari preoccupati per l'ospedale e per i suoi reparti. La scelta peraltro non è contestata soltanto dal sindacato. La cosa non va giù soprattutto alla gente ed il sindacato nel suo intervento si è fatto portavoce della salute dei cittadini piazzesi".

Il direttore sanitario tranquillizza i presenti: ”Non ci sarà alcuno smembramento dell’ospedale, e nemmeno declassamento dell’ospedale ad ambulatori". Ma sindacato e lavoratori non si fidano: sono già stati chiusi l’urologia, l’otorinolaringoiatria e l’ostetricia. “E’ una vergogna - continua Coniglio - Eppure qua c’è in gioco la salute e la vita stessa dei cittadini. Rivendichiamo a gran voce la sanità pubblica sul territorio ed invitiamo tutti a partecipare in massa”.

I lavoratori hanno lasciato il presidio, sperando che stavolta giungano vere garanzie ma già rendendo nota assieme alla Fsi l’intenzione di voler tornare a protestare se a breve non giungeranno notizie da Palermo.

"Abbiamo condotto la battaglia contro una sanità senza padrini e senza padroni, raccolto 65mila firme negli ospedali e piazze italiane e ricevuti da un’ampia delegazione parlamentare alla Camera dei Deputati depositando le firme e un documento proposta a tutela dei cittadini e lavoratori, per una sanità pubblica che garantisca salute e dignità ai cittadini - dicono il segretario Calogero Coniglio  e il responsabile di zona Fsi Maurizio Libro - E oggi siamo in prima fila per dire no alla chiusura, no al decreto Balduzzi, è stato tradito il Patto della salute. Le richieste del ministro Lorenzin sono inconcepibili perché mettono in discussione e a repentaglio l’assistenza sanitaria nei territori interni della Sicilia. I cittadini e lavoratori di Piazza Armerina non possono essere considerati di serie B. La regione si attivi affinché si attenzionino seriamente le difficoltà ed i disservizi con cui ci confrontiamo  quotidianamente".

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