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IPASVI

Ragazzo morto al Loreto Mare, Mangiacavalli: Il sistema non va

di Redazione

Accertare senza ombra di dubbio le responsabilità degli infermieri coinvolti nella bruttissima vicenda del ragazzo in codice rosso morto al Loreto Mare di Napoli, ma è l’intera organizzazione che non va ed è su quella che ministro e Regioni devono intervenire. Questo il monito che arriva da Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ipasvi.

Loreto Mare, Ipasvi: Organizzazione non va, intervengano Ministro e Regioni

Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione Nazionale Ipasvi

Il vuoto di assistenza che si è registrato a Napoli dove un ragazzo è morto dopo 4 ore di attesa in Ps è un grave sintomo di un’organizzazione che non va.

Così Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ipasvi che rappresenta gli oltre 447mila infermieri nel nostro Paese, sulla vicenda del Loreto Mare.

Le responsabilità penali del ritardo in pronto soccorso all’ospedale Loreto Mare di Napoli che hanno determinato la morte del ventitreenne ricoverato in codice rosso le accerterà la magistratura e mi auguro con la massima severità non solo nei confronti del personale coinvolto in prima persona, anche se indietro non si può tornare e fatti del genere lasciano esterrefatti per la gravità e le conseguenze soprattutto sul piano umano che hanno, ha dichiarato Mangiacavalli.

Partite subito le verifiche del caso da parte del Collegio Ipasvi di Napoli e, una volta appurati i fatti – sottolinea – se sarà il caso si interverrà anche dal punto di vista professionale e, se le responsabilità accertate lo richiederanno, con la massima severità, visti anche gli esiti assurdi della vicenda.

Non si può continuare a far finta di nulla. dati e le rilevazioni parlano chiaro: l’Italia è divisa in due dal punto di vista della salute per colpa dei bilanci che nel Sud sembrano non quadrare mai. Ma a farne le spese non possono e non devono essere i professionisti che col loro lavoro fanno comunque fronte come possono alle carenze del sistema e, soprattutto e indiscutibilmente, i cittadini che devono vedere sempre tutelato il loro diritto costituzionale alla salute

Ma al di là delle responsabilità dei singoli, resta inaccettabile che a fare le spese di un errato rapporto medici-infermieri siano i pazienti, così come inaccettabile è il fatto che gli infermieri siano costretti a lavorare in condizioni surreali, fra carenze di organico e di organizzazione, con turni che rendono la vita impossibile e che creano situazioni di stress tali da compromettere la loro stessa professionalità e la salute, in questo caso addirittura la vita, dei cittadini.

L’invio da parte del ministro Lorenzin di una task force per accertare i fatti non è abbastanza, afferma con decisione Mangiacavalli: È necessario un intervento anche strutturale delle istituzioni, regioni e ministero della Salute per fermare il depauperamento dei servizi e degli organici verso cui si sta andando soprattutto nelle Regioni – come la Campania – in piano di rientro ormai da anni.

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