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Torino, Schirru scrive in Regione: Alternative a blocco turnover

di Redazione

Settanta milioni di taglio previsti nei bilanci e a farne le spese saranno soprattutto infermieri e altri operatori della salute, con un blocco del turnover pari al 50% del fabbisogno previsto. Questo è quanto si prospetta dal piano di rientro della Città della Salute di Torino, ma il collegio degli infermieri dà l’allarme e chiede un incontro urgente ai vertici della sanità della Regione Piemonte: Vogliamo evitare – scrive Maria Adele Schirru, presidente Ipasvi Torino – che aumenti ulteriormente il rapporto infermiere/paziente nelle nostre strutture assistenziali, perché aumenta il rischio per operatori e assistiti.

Schirru su blocco turnover Torino: Pericolo per operatori e pazienti

Maria Adele Schirru, presidente Ipasvi Torino, scrive a Saitta, Botti e Zanetta

Bilanci in rosso? La Città della Salute di Torino ha pensato di muoversi operando un pesantissimo blocco del turnover del personale, che esclude a priori ogni possibilità di reintegro degli organici.

Proprio quando sarebbe, invece, improrogabile, visti i carichi di lavoro ai quali sono costretti gli operatori in servizio e proprio ora, che – non senza fatiche – si era concluso il concorso per infermieri della Città della Salute.

Proprio gli infermieri in Piemonte rappresentano quasi il 50% del personale dipendente del Servizio sanitario regionale e il Collegio Ipasvi non può stare a guardare.

Avevamo tirato un sospiro di sollievo leggendo gli ultimi risultati resi noti dall’Assessorato, che indicavano la crescita degli organici e, di conseguenza, che la Regione era ormai fuori dalle sabbie mobili dei piani di rientro – scrive ai vertici della sanità regionale Maria Adele Schirru, presidente Ipasvi Torino e vicepresidente Federazione nazionale - Vediamo invece ora, con preoccupazione e rammarico rispetto alle aspettative che si erano create, che i metodi di ripiano dei debiti e di risanamento dei bilanci sono sempre quelli che finora hanno penalizzato l’assistenza sanitaria di gran parte delle aziende italiane.

Vogliamo evitare di creare situazioni già ampiamente denunciate, quali l’aumento ulteriore del rapporto infermiere/paziente nelle nostre strutture assistenziali, che penalizza l’intera categoria professionale e pone a rischio la sicurezza di operatori e persone assistite

Come Collegio Ipasvi – continua Schirru – chiediamo un incontro urgente con l’Assessorato per concordare soluzioni alternative a quanto prospettato.

E se blocco del turnover dovrà proprio essere, dal Collegio fanno sapere che saranno sottoposte all’Assessorato soluzioni e idee per graduare e mitigare gli effetti deterioranti e dirompenti che questo avrà inevitabilmente sull’assistenza sanitaria.

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