Quello dei pazienti “parcheggiati” su barelle lungo i corridoi è un problema cogente per gli ospedali campani. Il progetto di Antonio Di Nardo, infermiere, mira a risolverlo con uno studio pilota al Cardarelli di Napoli.
#maipiùbarelle, il progetto ideato da un infermiere
Pazienti stipati nei corridoi sistemati su barelle, quando va bene. Già, perché a volte, come nel recente caso di Nola, le barelle non sono nemmeno sufficienti per tutti.
La barella è un veicolo di trasporto dell’assistito, non un posto letto. Questo il principio sul quale si fonda #maipiùbarelle, il progetto di Antonio Di Nardo, infermiere di chirurgia oncologica, che mira all’ottimizzazione del flusso dei ricoveri creando un filtro centrale all’interno del 118 dell’ospedale Cardarelli al quale, ad esempio, le strutture dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli (Monaldi, Cotugno, C.T.O.) possono fare riferimento
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Da un lato, secondo #maipiùbarelle, si ridistribuiranno i malati e, dall’altro, la ripartizione del drg erogato dalla Regione Campania potrebbe essere diviso in percentuali: il 40% all’Azienda che con il triage e le cure di pronto soccorso gestisce l’acuzie e tampona la situazione di emergenza, il 60% all’Azienda che riceve l’assistito per il ricovero.
La situazione barelle in Campania è ancora un’emergenza
È dell’ottobre scorso un esposto del Codacons alla Procura di Napoli con il quale si denunciavano condizioni intollerabili per i degenti, “stipati e assemblati come in un carro bestiame” in alcuni reparti del Cardarelli di Napoli.
La situazione non sembra essere migliorata di tanto – complici probabilmente anche i tagli dei posti letto post commissariamento - visti i disagi riportati anche dagli stessi professionisti sanitari.
Barellopoli Vs reparti vuoti: l’idea per provare a cambiare le cose
È inaccettabile che una struttura come il Cardarelli, con posti letto in organico di fatto pari a circa novecento, possa ospitare ad esempio circa milletrecento pazienti, quattrocento circa dei quali inevitabilmente saranno ricoverati in barella - scrive Di Nardo – mentre altre strutture, in quello stesso momento, hanno dei posti letto liberi
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Con l’obiettivo specifico di eliminare le barelle intese come posti letto e con l’obiettivo generico di farlo all’interno anche di un’ottica di risparmio della spesa sanitaria, il progetto pilota prevede la realizzazione di un filtro centrale presso la centrale operativa 118 Cardarelli a cui tutte le Aziende e/o Ospedali campani fanno riferimento.
Tale filtro avrà la possibilità di reperire in tempo reale il numero di posti letto in dotazione e/o disponibili presso ogni struttura. Sarà cura della struttura “ospitante” fornire (scindendo anche per competenze) i posti letto su tutte le turnazioni di mattina/pomeriggio/notte.
I dati a disposizione del filtro della centrale operativa permetteranno di distribuire i pazienti (grazie ad un accordo tra Regione e Croce Rossa Italiana per i trasporti) in base alle patologie e quindi per competenze, nei reparti delle varie strutture ospedaliere campane
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Sarà cura e soprattutto responsabilità dei medici di pronto soccorso valutare il paziente attraverso le notizie fornite dal triagista e dalla visita che lui stesso effettuerà al paziente, al fine di stabilirne la gravità e il trasferimento presso altra struttura (qualora al Cardarelli non ci fossero posti letto disponibili), il ricovero al Cardarelli o eventuali dimissioni in caso di ricoveri impropri
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In quest’ultimo caso il sanitario agendo secondo scienza e coscienza valuterà il paziente ed interverrà su tutti quei ricoveri inutili e/o che non coprono carattere di urgenza/emergenza che spesso vanno ad occupare posti letto importanti ed utili per altri pazienti, contribuendo così a ridurre i costi di spesa sanitaria
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Il progetto sperimentale, nato per garantire al cittadino campano il diritto alla salute, è stato presentato sia alla Regione Campania che alla Direzione del Cardarelli nel dicembre 2016.
È un progetto che sicuramente potrebbe essere migliorato – afferma Di Nardo – ma è un tentativo concreto di risolvere una situazione ormai insostenibile. Il posto letto per trascorrere la degenza è un diritto del cittadino e deve esserlo anche per i cittadini campani
infermierematto
1 commenti
Un idea di assoluta routinaria genialità...
#1
Un idea che da la misura di quanto sia disorganizzata la sanità campana. Questa che viene descritta come un idea innovativa e la pura routine in tutte le regioni italiane dove la centrale operativa regionale ha in tempo reale il numero di posti letto in tutti gli ospedali e il bed manager ricolloca i pazienti in sovrannumero negli ospedali meno affollati. Altrimenti cosa dovrebbe fare una centrale operativa 118 regionale...sic! Purtroppo in Campania non si conoscono i numeri di posti letto liberi perchè ancora i primari e caposali li conservano per i raccomandati di turno o per favoritismi ad personam. Il sistema sanitari Campano va colonizzato da chi sa fare... Toscana? Lombardia? Veneto? Addirittura anche il Lazio!!!