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Infermiere

O partita Iva o niente: Mi hanno messo con le spalle al muro

di Redazione

Infermieri e posti di lavoro sempre più precari. Quando va bene si viene pagati, poco, ma pagati. Oppure può capitare di essere messi con le spalle al muro, come è successo a Francesco, che si è scontrato con l'ultimatum del suo datore di lavoro: "Se non apri la partita Iva, quella è la porta".

Ultimatum a un infermiere: Se non apri la partita Iva, sei fuori

Da tre anni lavoro con un contratto di collaborazione presso una comunità alloggio per adulti con disagio psichico.

Il lavoro – assistere questa tipologia di pazienti - mi piace tantissimo. Ma ho una busta paga che non copre neanche da lontano tutto l’impegno che ci metto.

So di non essere l’unico infermiere in queste condizioni, ma questa mattina mi è successa una cosa che mi ha raggelato.

O apri la partita Iva, o niente. Un ultimatum.

Il mio datore di lavoro mi ha messo con le spalle al muro, perché – come da calcoli del suo commercialista – sono troppo costoso come dipendente e non posso più rimanere in cooperativa con questo contratto.

Sono disorientato. Dall’oggi al domani rischio di restare senza lavoro, perché seppur mal pagato, questo lavoro è l’unica mia fonte di sostentamento.

Sono nel pallone, perché non ho proprio idea di quanto potrei avere effettivamente in tasca a fine mese con tutte le spese che dovrei sostenere con la partita Iva.

E sono amareggiato, molto amareggiato, perché mi sento trattato come un fazzoletto usa e getta: oggi ci sono io, ma se all’ultimatum rispondo diversamente da quello che si aspettano, domani, al mio posto, ci sarà un altro.

Può un posto di lavoro trasformarsi in una roulette russa?

Francesco, infermiere

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