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Infermieri in Inghilterra

Brexit, gli infermieri in una tempesta perfetta

di Redazione

Il Regno Unito della Brexit non è più la prima scelta per gli infermieri comunitari. Il numero di infermieri che accettano di lavorare in UK è in drastico calo e buona parte delle colpe, a quanto pare, starebbe nelle incertezze e nel clima di sfiducia dettati dalle politiche del divorzio britannico dall’UE.

Con la Brexit peggiora la carenza di infermieri in Uk

Londra ha ufficializzato l’intenzione di lasciare l’UE, dopo il referendum dello scorso 23 giugno. La premier Theresa May ha affermato che così facendo costruiremo una Gran Bretagna più forte.

Intanto gli indipendentisti scozzesi gridano a gran voce che sulla Brexit non siamo un Regno Unito e il sistema sanitario nazionale inglese (NHS) non vive una situazione rosea.

Sono circa 24.000, ad esempio, i posti vacanti di infermiere nella sola Inghilterra.

Lo ha scritto il Times e lo ha riportato il The Guardian: comparando gli ultimi quattro mesi del 2015 e gli ultimi quattro mesi del 2016 si registra un calo dalla media di 797 contratti di lavoro firmati da infermieri UE in ingresso in Inghilterra alla media mensile di 194.

A quanto pare la risoluta politica May sui permessi di soggiorno non sembra rassicurare sul futuro gli infermieri UE in cerca di occupazione né gli infermieri UE già impiegati per il NHS, che potrebbero pensare di lasciare il Regno Unito.

Una ricerca condotta da Rachel Marangozov per l’Institute for Employment Studies (IES) mostra come la percentuale di infermieri UE si aggiri intorno al 5% della forza lavoro infermieristica totale e che la drastica diminuzione degli arrivi da paesi quali Spagna, Portogallo e Irlanda potrebbe portare al collasso un sistema sanitario già in forte crisi per mancanza di personale.

Invecchiamento della popolazione, scarsi investimenti nella formazione di infermieri britannici e brusca frenata nel reclutamento di infermieri dello spazio UE rappresentano quella che il Royal College of Nursing (RCN) ha definito “la tempesta perfetta”.

La conferma della sostituzione delle borse di studio con dei prestiti per gli studenti infermieri arrivata dal governo, sommata agli effetti del Brexit può rappresentare un grande smacco alla professione infermieristica.

Così Stephanie Aiken, vicedirettore del RCN. Il poco personale mette a forte rischio i pazienti e la situazione potrebbe peggiorare fino ad arrivare ad un punto di non ritorno.

Secondo Janet Davies, direttore generale e segretario generale del RCN, Theresa May deve urgentemente comunicare agli infermieri UE che sono i benvenuti e che sono necessari per il sistema sanitario britannico.

Il governo non è riuscito a formare abbastanza infermieri britannici e non può permettersi di perdere la forza lavoro internazionale, colonna portante del NHS

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