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Infermieri all'estero

Germania, Carmen racconta la sua esperienza in terapia intensiva

di Mario Ripino

Non ci hanno mai fatto lavorare come OSS. Ci hanno inseriti nel mondo infermieristico fin da subito. È stato un buon motivo per spronarci a studiare per ottenere il B2 di lingua e lavorare in completa autonomia. Carmen Boccia, 27 anni, racconta la sua esperienza in Germania come infermiera in terapia intensiva.

Il reclutamento degli infermieri per la Germania

Carmen Boccia, infermiera in Germania

Qualche giorno dopo il colloquio con l'agenzia di reclutamento in Italia, mi hanno comunicato di essere stata presa e sono partita. Prima destinazione Pirmasens, dove io e miei compagni di "avventura" abbiamo seguito un corso intensivo di lingua tedesca della durata di quattro mesi. Un corso molto intensivo, che però ti lascia tanto: ti crea delle buone basi, tanto che al termine del corso riesci tranquillamente a parlare e comunicare con le persone.

Ho iniziato a lavorare in terapia intensiva il 12 settembre 2016 - dopo aver preso l'attestato B1 di lingua - al Westpfalz-Klinikum di Kaiserslautern. È una terapia intensiva polivalente, abbiamo diverse tipologie di pazienti e ogni giorno impariamo tanto, sulle patologie e sull'assistenza. I colleghi infermieri ed il coordinatore sono molto preparati e disponibili.

Il turno degli infermieri in Germania

La mattina iniziamo alle 6.00 con un briefing generico su tutti i pazienti, cioè ci aggiorniamo su cos'è successo durante la notte, se i pazienti sono stati intubati o meno e sulle loro condizioni, se stabili o meno stabili.

Dopo l'assegnazione dei letti e delle stanze - normalmente di mattina siamo un infermiere per due pazienti - ci si reca al letto dove si ricevono le consegne specifiche del paziente, in particolare quelle che riguardano i farmaci in corso o eventuali trasfusioni avvenute nelle ore precedenti.

Una volta preso in carico il paziente, ci si presenta, se possibile, e inizia il nostro turno.

Monitoriamo e registriamo i parametri vitali, si eseguono procedure utili ad approfondire il quadro del paziente, come l'emogasanalisi; dopodiché si passa alla somministrazione della terapia (quella delle 7). Dalle 7:30 ci organizziamo per la pausa (abbiamo mezz'ora di pausa a turno).

Una volta rientrati dalla pausa ci si organizza per l'igiene dei pazienti. Ci occupiamo a 360 gradi di tutto ciò che riguarda la cura del paziente, anche il cambio biancheria.

Intorno alle 9.00 avviene il giro visite. Il responsabile di turno affianca i medici e annota eventuali trasferimenti, modifiche sulla terapia oppure ciò che c'è di nuovo.

Di mattina, poi, insieme ai fisioterapisti ci si occupa della mobilizzazione dei pazienti svegli e quelli, come direbbero i tedeschi, "Fit". È importante preservare lo stato della cute di tutti i degenti.

Durante il turno si compila la documentazione infermieristica e alla fine di ogni turno viene eseguito il bilancio idrico, informando il medico nel caso in cui ad un paziente siano stati somministrati troppi o pochi liquidi.

All'una e un quarto arrivano i colleghi del turno pomeridiano e si ripete ancora una volta: consegne generiche e poi quelle in stanza. Il turno del mattino si conclude alle 14.00.

Le differenze Italia Germania e le mansioni

Obiettivamente il percorso formativo è significativamente differente tra i due Paesi. In Italia è universitario, in Germania non lo è, ma ciò non toglie loro professionalità. Il percorso formativo degli infermieri tedeschi prevede la possibilità di conseguire una specializzazione - come per la terapia intensiva - per approfondire non solo l'assistenza infermieristica, ma anche gli aspetti relativi alla farmacologia, all'anestesia e alla psicologia.

A chi mi chiede: "Vorresti ritornare in Italia?" la mia risposta è un secco "no!"

Gli infermieri lavoravano come OSS

Sono venuta in Germania nonostante in molti dicessero che inizialmente sarei stata impiegata come OSS. Ma quando sono arrivata ho visto tutt'altro. In Germania l'infermiere fa l'infermiere. Non mi hanno mai fatto lavorare come OSS, né me né i miei colleghi italiani. Dal primo momento sono stata inserita nel mondo infermieristico. È stato un ulteriore incoraggiamento per studiare sodo, ottenere il B2 e lavorare in completa autonomia. Oggi quelle voci sono state soppiantate da grandi aspettative.

Ripartirei ancora e ancora, senza rimpianto.

La Germania come opportunità di crescita

Trasferirsi è stata una scelta dettata dall'esigenza di avere un lavoro. L'Italia è un paese povero di possibilità per i giovani. All'inizio mi mancava molto di più, ma i colleghi sin da subito mi hanno motivata e coinvolta, sia nel lavoro che fuori. Si sono mostrati professionalmente e umanamente molto aperti.

Oggi qui sto bene. In molti mi chiedono: "Vorresti ritornare in Italia?" e la mia risposta è un secco "no!". L'Italia mi manca solo per il mare, il buon cibo e gli inverni miti. La famiglia viene a trovarmi e io riesco a scendere ogni tre o quattro mesi.

La Germania è davvero una grande opportunità.

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Commenti (2)

nectar

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1 commenti

che paragone

#2

Neanche nella povera italia l'oss fa assistenza diretta al pz critico, almeno non da solo. Perciò il piglio trionfante di "non ci hanno mai fatto lavorare come oss" mi sembra abbastanza scontato e banale. Magari in corsia le cose vanno diversamente, magari di notte.... magari....

George Enescu

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1 commenti

Infermiere oppure OSS?!

#1

Fare l'igiene a 360 gradi non vuol dire fare l'OSS...?!...