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Lavoro Infermieri

Infermiere per Msf, il reclutatore: Ecco chi cerchiamo

di Daniela Berardinelli

Gli operatori umanitari di Medici senza frontiere (Msf) lavorano in contesti complessi di emergenza sanitaria in diversi paesi del mondo. Spesso Msf opera in aree di conflitto per fornire assistenza sanitaria a popolazioni a rischio, che altrimenti non avrebbero accesso alle cure. Ogni anno, più di quattromila operatori internazionali collaborano con lo staff locale di Medici senza frontiere (circa 38.000 persone).

L’infermiera di Msf: Cerchiamo colleghi motivati e competenti

Lavorare all’estero con Medici senza frontiere non è facile, richiede forza, tenacia e competenza, ma regala immense soddisfazioni agli operatori. Nurse24.it ha intervistato Tamara Candiracci, infermiera e career manager degli infermieri italiani di Msf.

Tamara di cosa ti occupi all’interno di Msf?

Mi occupo di seguire e guidare gli infermieri a partire dalla loro seconda missione, siamo sempre alla ricerca di infermieri competenti e motivati. Gli infermieri rappresentano, infatti, una parte centrale e fondamentale del nostro lavoro.

Quali sono i requisiti specifici per lavorare con voi?

I requisiti indispensabili sono il possesso della laurea in Infermieristica o titoli equipollenti, l’aver maturato minimo due anni di esperienza lavorativa professionale recente e una tra le seguenti caratteristiche: l’aver frequentato e concluso il corso di medicina tropicale riconosciuto dal circuito Troped o l’aver avuto esperienze significative lavorative in paesi a risorse limitate o ancora essere infermiere strumentista. Sono inoltre richieste una buona conoscenza della lingua inglese e francese e la disponibilità a lavorare continuativamente per 6-9 mesi.

I requisiti preferenziali prevedono invece l’avere esperienza in: salute pubblica, assistenza a pazienti con Tbc e Hiv/Aids e coordinamento, supervisione e insegnamento. Oltre ai requisiti tecnici sono richieste anche delle competenze “soft”, ovvero la capacità di formare altri operatori e supervisionare e gestire il lavoro in un team multidisciplinare; ambedue sono altresì molto importanti. Cerchiamo infatti persone motivate, che abbiano una buona capacità di lavorare all’interno di una squadra, di gestire lo stress che questo può arrecare, anche derivante dalle condizioni di emergenza che si affrontano e che abbiano le capacità per trasmettere le loro competenze ad altre persone.

Quindi l’infermiere di Msf va a gestire un team di altri operatori?

Sì, esattamente e avere già esperienza nel campo della formazione, come ad esempio essere stato infermiere affiancatore in Italia degli studenti del corso di laurea in Infermieristica è per noi già un ottimo punto di partenza.

Come si fa ad inviare la propria candidatura a Msf?

Sul nostro sito è disponibile la sezione dedicata “lavora con noi”, cliccando si può procedere con l’application form. È necessario inoltre allegare una lettera motivazionale e il proprio curriculum vitae.

Da chi vengono valutate le competenze dell’infermiere?

Il primo grande filtro è dato dal curriculum vitae, solo chi rispecchia pienamente i criteri richiesti e dimostra una buona capacità ed autonomia lavorativa va avanti. Chi soddisfa i criteri elencati precedentemente viene poi contattato per uno screening telefonico. Dopo questa prima chiacchierata telefonica, se la conversazione ha giovato entrambe le parti allora si procede con l’invito a Roma per compiere una valutazione eseguita da più osservatori, dove vengono osservate e valutate le competenze trasversali come problem solving, team dynamic, flexiblity, ovvero le capacità relazionali all’interno di un gruppo e di stare in un team.

Perché lavorare con Msf?

Perché in Msf si può crescere, vi sono molte opportunità se si ha voglia di investire e continuare a collaborare nelle missioni, si può arrivare infatti ad occupare diverse posizioni, garantendo una continuità sul lavoro, basti pensare che il nostro ex presidente Loris De Filippi è un infermiere. Si possono avere anche delle formule contrattuali di 2-3 anni, perseguendo quindi un obiettivo di collaborazione della durata medio-lunga. Nella mia esperienza con Msf ho notato che molto spesso è più difficile, per gli infermieri e gli operatori in generale, tornare che partire, spesso si assiste a una fase down subito dopo il ritorno, poiché chi torna a lavorare in Italia subisce un duro colpo dato da uno scontro con una realtà dove spesso è difficile esprimere la propria professionalità come si vorrebbe. Inoltre, un ulteriore fattore favorente alla partenza oggi è dato dalla possibilità di richiedere l’aspettativa tramite l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, questo può essere considerato un fattore predisponente, perché non si è costretti a pensare a un licenziamento per poter ottenere una disponibilità di 6-9 mesi e la retribuzione è disposta e pagata da Msf.

Si può dire quindi che l’infermiere che Msf cerca rispecchia un profilo medio-alto?

Certo, le capacità richieste sono ottimali ed esprimono la possibilità di lavorare in team internazionali, multidisciplinari, secondo i valori della nostra Carta dei Principi, all’interno di uno scambio culturale continuo e molto arricchente professionalmente e umanamente.

Perché mandare il cv a Msf?

Per dare assistenza a tutti, laddove più si necessita e soddisfare il bisogno di comunità in un’ottica di collaborazione multiculturale e multiprofessionale.

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Commenti (1)

albanoalessia

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1 commenti

aspettativa per msf

#1

buongiorno! ho letto con interesse questo articolo, però non mi è chiaro un passaggio e vorrei delucidazioni se possibile. L'intervistata dice che è possibile chiedere aspettativa per partire con msf, mentre da quel che si legge sul loro sito (nella sezione FAQ) e dal quel che so io msf non aderisce al MAE ... che tipo di aspettativa si può allora provare a richiedere ? grazie.