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mobilità

Milano. La questione nulla osta preventivo è risolta solo per metà

di Rosario Scotto di Vetta

NULLA-OSTA-Milano

Trovata un alternativa al diniego di nulla osta preventivo per la partecipazione ai bandi di mobilità per infermiere del Moscati di Avellino e dell'ASL Na1 di Napoli scaduti di recente. Bene in Piemonte.

Tutti gli infermieri che desiderano trasferirsi in un’altra azienda anche in regioni diverse rispetto a quella in cui lavorano potranno almeno partecipare al concorso di mobilità. L'azienda ospedaliera ICP di Milano e l'ospedale Niguarda hanno rilasciato a tutti i dipendente che ne avevano fatto richiesta il nulla osta valido solo alla partecipazione dei concorsi messi al bando dal "Moscati di Avellino" e dall'ASL Na1 di Napoli. Come viene specificato dal documento, che dovrà essere allegato alla domanda di partecipazione, in caso di vincita al concorso di mobilità il dipendente dovrà nuovamente far richiesta all'azienda di appartenenza per ottenere il "via libera" definitivo.

Una vicenda, durata più di un mese, ha visto numerosi infermieri ostaggio delle aziende che in modo autoritario negavano ai dipendenti la possibilità di trasferirsi in un'azienda diversa. Diverse ASL dello stivale, nei bandi di mobilità pubblicati, richiedono il consenso anticipato al trasferimento prima ancora di espletare il concorso stesso mettendo allo stretto gli ospedali a corto di personale.

Nulla Osta ICP Milano

Nulla Osta ICP Milano

Un'azione paradossale quella delle milanesi vista e considerata la delibera regionale x/3991 del 04/08/2015 riguardante il piano di gestione delle risorse umane per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato per le aziende ospedaliere che prevede la sostituzione fino all'85% del personale in uscita sia precario che fisso. Quello dei dinieghi di trasferimento resta un malcostume inarrestabile che sta facendo degli infermieri gli ostaggi di un meccanismo inceppato.

Mentre a Milano è tutto rimandato, in Piemonte l'azione sinergica dei sindacati ha portato ad uno sblocco totale permettendo alle ASL di liberare il personale desideroso di trasferirsi per via della delibera della Regione 36/1843 del maggio 2015, quella dello sblocco delle assunzioni. Finalmente gli infermieri piemontesi non saranno più ostaggio delle aziende che non vogliono lasciarli andare per il timore di non poterli sostituire. Infatti, fino a che la Regione non ha approvato, nello scorso giugno, la dgr 36/1843 che ha sbloccato il turno over e le assunzioni, sul territorio le disposizioni del Decreto Madia sulla mobilità del personale erano in conflitto con le necessità dal piano di rientro.

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