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Aggressioni, imparare ad evitarle: il progetto C.A.R.E.

di Silvia Ancona

Il fenomeno delle aggressioni in ospedale sta aumentando esponenzialmente e sempre più spesso — e mai come oggi — medici ed infermieri vanno a lavoro con la paura di essere aggrediti, minacciati, insultati per qualcosa che, il più delle volte, non dipende da loro. Per questo motivo l'Ordine Nazionale degli Infermieri e dei Medici hanno deciso di offrire gratuitamente ai loro iscritti corsi FAD con l’obiettivo di ridurre l’aggressività nella relazione interpersonale e sensibilizzare gli operatori circa i comportamenti necessari ad evitarla. In arrivo, quindi, il progetto Fnopi/Fnomceo "C.A.R.E. (Consapevolezza, Ascolto, Riconoscimento, Empatia) – Prevenire, riconoscere, disinnescare l’aggressività e la violenza contro gli operatori della salute".

Fnopi e Fnomceo: FAD gratis per infermieri e medici sull'aggressività

L'89,6% degli infermieri è stato vittima di violenza fisica, verbale, telefonica o di molestie sessuali da parte dell'utenza sui luoghi di lavoro. Quelli riportati dal Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell'Università di Tor Vergata di Roma sono dati che evidenziano l'assoluto bisogno di fermare il fenomeno delle aggressioni che mai come oggi sta caratterizzando il panorama sanitario nazionale.

Dalla violenza fisica a quella verbale, dalle minacce al lancio di calci, pugni e oggetti nei confronti di infermieri e medici che ogni giorno sono costretti ad andare a lavorare con la paura di essere le prossime vittime di episodi aggressivi.

Questi dati, uniti a quelli relativi alla categoria medica, raggiungono livelli impressionanti: il 50% dei medici — riporta il relativo Ordine — ha subito, nell'ultimo anno, aggressioni verbali ed il 4% fisica. Questo ha prodotto una sensazione di insicurezza — nel senso stretto della parola — anche solo stando all'interno del proprio ambiente di lavoro misto a preoccupazione e paura di subire aggressioni.

A fronte di questa allarmantre situazione, la Fnopi (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) congiuntamente alla Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha avviato il progetto "C.A.R.E. (Consapevolezza, Ascolto, Riconoscimento, Empatia) – Prevenire, riconoscere, disinnescare l'aggressività e la violenza contro gli operatori della salute": un corso FAD gratuito (disponibile sulla piattaforma FadInMed) declinato in 12 moduli indirizzati a tutti gli infermieri e medici iscritti ai relativi Ordini basati sulla comunicazione verbale e non verbale.

Picozzi Massimo e le 12 lezioni per affrontare l'aggressività

Il progetto C.A.R.E. è composto da 12 sezioni con video specifici per ogni argomento. Obiettivo di queste lezioni è quello di diminuire l'intensità della tensione e dell'aggressività nella relazione interpersonale.

Si tratteranno i pregiudizi sulla professione, la rabbia e la violenza, la comunicazione e l’ascolto, il linguaggio e la paura, il conflitto e la crisi, il bullismo e il burnout.

Il responsabile dei corsi è lo psichiatra, criminologo e scrittore Massimo Picozzi che già all'evento #Rispettachitiaiuta del 4 marzo ad Arezzo era intervenuto con la sua relazione su come riconoscere e gestire l'aggressività nei contesti sanitari.

Quello che cercherà di fare — e che ha fatto anche in occasione dell'evento — sarà consapevolizzare i professionisti circa che le dinamiche e gli atteggiamenti che insorgono nella persona aggressiva così da poter adottare interventi il più possibile adeguati alla situazione. Dall'ascolto attivo all'utilizzo di toni pacati, dal linguaggio semplice al contatto visivo, dalla giusta distanza di sicurezza al contatto emotivo.

La nostra professione ha come scopo il rapporto coi pazienti. È per noi un elemento valoriale importante sia professionalmente che per il "patto col cittadino" che da anni ci caratterizza.

Per noi è essenziale avere una relazione privilegiata con loro, per comprendere come ci vedono e come possiamo soddisfare nel modo migliore i loro bisogni di salute.

Ed è altrettanto essenziale che i cittadini, spesso sopraffatti dalla tensione e dalle paure che generano i problemi di salute, purtroppo il più delle volte anche gravi, comprendano che i nostri professionisti lavorano per loro e per il loro bene e non li aggrediscano, ma li mettano nelle condizioni di dare il meglio di sé per poterli davvero aiutare.

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