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Rsa senza infermieri, Opi Firenze-Pistoia: è allarme

di Redazione Roma

La carenza di operatori nelle residenze sanitarie assistenziali sta, giorno dopo giorno, peggiorando. E proseguire con risposte tampone non risolverà il problema. È la riflessione dell’Opi Firenze-Pistoia, che chiede di velocizzare la revisione del modello di Rsa: Occorrono approccio politico e visione sistemica.

Rsa nelle reti dei servizi di comunità

Puntare su strategie politiche risolutive. Ne è convinto l’Opi Firenze-Pistoia, secondo cui – quantomeno finora – non si è agito sulle cause del problema. Facendo altresì notare che l’assunzione di infermieri stranieri in via straordinaria anche senza riconoscimento del titolo professionale, l’affidamento ad operatori sociosanitari di attività infermieristiche, supplire con infermieri delle aziende sono tutte strategie che aumentano i rischi per le persone. Già, perché comunque la si pensi, non bisogna mai dimenticare che si tratta, sempre e comunque, di assicurare un diritto basilare: la salute dei cittadini fragili.

Già in passato, l’Ordine ha più volte chiesto di velocizzare la revisione del modello di Rsa: attualmente, infatti, tante sono veri e propri Ospedali di comunità, per la gravità clinica degli ospiti e la complessità assistenziale. Le Rsa devono essere inserite nelle reti dei servizi di comunità con ruoli diversi e con apertura al territorio – incalzano da Opi Firenze Pistoia –, ed è necessario introdurre nuovi parametri economici per finanziare le strutture, adeguandole ad Ospedali di comunità in base alla tipologia di ospiti presenti.

E ancora, c’è l’impellenza di revisionare i contratti di lavoro che ad oggi hanno una struttura normativa ed economica non adeguata e che quindi il personale sanitario rifiuta. Occorre estendere il contratto dell’area sanitaria: un contratto unico porrebbe le basi per ottimizzare la professionalità e lo sviluppo professionale, oggi svilito.

Lavoro usurante degli infermieri nelle Rsa

Tra le proposte dell’Ordine, quella d’inserire il lavoro dei professionisti sanitari delle Rsa fra i lavori usuranti, incentivare con una specifica indennità settoriale il personale sanitario che lavora nelle medesime strutture, concedere la possibilità al personale sanitario dipendente di esercitare in attività libero professionale nelle Rsa, istituire contratti di formazione-lavoro nell’ultimo anno del corso di laurea in infermieristica (consentendo così la conoscenza delle realtà operative e apportando vivacità culturale in ambienti oggi statici).

Più diminuiscono gli infermieri, più aumentano i decessi

L’Opi Firenze-Pistoia non ha dubbi: Senza infermieri si hanno maggiori complicazioni e la mortalità aumenta: la letteratura lo dimostra. Auspichiamo quindi che istituzioni, associazioni di cittadini e ordini professionali trovino la motivazione e la volontà di intervenire il più rapidamente possibile.

Certo, occorre rivedere complessivamente i modelli organizzativi e professionali in Rsa, ma anche ottenere migliori condizioni di lavoro e valorizzazione delle professionalità con percorsi di carriera. Aumentando l’attrattività delle Rsa nei confronti delle professioni sanitarie.

Giornalista
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