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Noisiamopronti scrive a Forchielli: Le scuse non bastano

di Redazione

Se non hai voglia di studiare vai a fare l'infermiere. L’infelice uscita di Alberto Forchielli non è andata giù al movimento #Noisiamopronti, che non accetta le scuse dell’economista e, dopo aver inviato una lettera aperta al diretto interessato chiedendo possibilità di replica, fa sapere di aver intenzione di depositare anche un esposto.

Lettera aperta del movimento #Noisiamopronti ad Alberto Forchielli

L’Associazione Nazionale #Noisiamopronti non ha digerito affatto lo “scivolone” mediatico di Alberto Forchielli, andato in onda su La7, che come un macigno caduto dall’alto – scrivono in una lettera aperta indirizzata proprio all’economista e blogger bolognese – ha lasciato la comunità infermieristica attonita di fronte ad una affermazione che colpisce per la sua ignoranza in una Sanità oggi assai diversa da come viene raccontata.

Indignazione è quello che l’avventata frase di Forchielli ha provocato in tanti infermieri che come in un gioco di fantasia, hanno provato a immaginare nei vari contesti di cura un infermiere senza contenuti disciplinari e scientifici. Uno sforzo alquanto difficile. Difficile – continua la lettera del movimento - ancora di più per una professione come quella infermieristica: variegata, poliedrica e intellettualmente e operativamente capace di individuare, definire, affrontare e risolvere le molteplici e diversificate situazioni e problematicità in cui si trovano gli assistiti.

Si è scusato, Forchielli, si è scusato in un modo tutto suo; ma sono scuse che a #Noisiamopronti appaiono troppo deboli, inappropriate e tardive. Piuttosto, paventano sempre dal movimento, sarebbe preferibile un confronto/dibattito nella stessa sede della trasmissione “In Onda”, in virtù del fatto che da più di due decenni - si legge nella lettera - l’Infermiere in Italia, nell’impegno per rispondere al meglio all’evidente cambiamento dei bisogni di salute e alle molteplici necessità di cura e assistenza, ha profondamente evoluto se stesso, la sua natura, il suo sapere. Il quadro normativo, il sistema universitario e il sistema organizzativo ne hanno preso atto e hanno riconosciuto agli infermieri la capacità di erogare prestazioni non solo ad alta componente tecnologica, scientifica ed intellettuale, ma soprattutto la capacità di prendere in carico il malato, l’assistito con le sue fragilità, le sue paure e i suoi bisogni, in un contesto sociale e familiare difficile e frammentato come l’attuale.

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