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testimonianze

On. Gelli: "Il presidente della Regione Toscana ha toppato sugli Infermieri, che restano la figura di riferimento per la sanità italiana"

di Marco Alaimo

On.Gelli

Gli Operatori Socio Sanitari sono necessari, ma non possono sostituire per competenza e preparazione gli infermieri.

A margine del XVII Congresso della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Nurse24.it ha intervistato in esclusiva l'On. Federico Gelli (PD). Da Settembre 2012 è diventato Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Firenze Centro (Osp. Santa Maria Nuova) dal 2013 è membro della commissione affari Sociali-Sanità della Camera dei Deputati e della Commissione bicamerale per la semplificazione. Da novembre 2013 è stato eletto presidente del Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana).

È stato pubblicato su Lancet uno studio le cui conclusioni affermano che un numero maggiore di infermieri negli ospedali riduce la mortalità. Come è possibile per un Presidente di Regione come Rossi che “dovrebbe” aver ben chiara l’eccellenza Toscana in Sanità, grazie anche agli Infermieri, fare affermazioni così riduttive, senza minimamente riflettere sulle competenze e responsabilità di una professione che non può essere paragonata e interscambiata con una figura ausiliaria?

In effetti queste affermazioni sembrano un qualcosa di estemporaneo, spero che ci sarà la possibilità di un chiarimento da parte sua. Io sono convinto che in Sanità si possono fare delle scelte importanti anche in termini di risparmio, perché le risorse sono sempre meno e c’è bisogno di garantire dei buoni livelli di assistenza ai nostri cittadini, ma questo può essere confuso con scelte un po’ semplicistiche in cui si fa confusione tra le competenze e le professionalità di una figura Laureata come quella degli Infermieri, rispetto invece a una figura ausiliaria come quello del OSS che banalmente può essere una persona con un percorso di studi molto limitato (es licenza media inferiore etc). Quindi distinguere questo mi sembra sia proprio l’ABC.

Altra cosa è dire che nella riduzione della pianta organica dei medici bisogna chiedersi cosa possono effettivamente fare gli Infermieri in un ruolo di un diverso protagonismo che questa figura può avere all’interno dell'organizzazione sanitaria. In passato avevamo una visione culturale molto medico-centrica, oggi non è più così: il paziente è al centro dell’organizzazione. È indispensabile recuperare le competenze e le funzioni degli infermieri e dei medici senza sovrapposizioni inutili. Questo lo dico perché ci permetterà di dare una risposta diversa ai nostri cittadini e al Servizio Sanitario.

Visto che gli Infermieri, oltre l’enorme responsabilità assistenziale, sono anche responsabili degli OSS (Operatori Socio Sanitari), sicuramente il Presidente Rossi si sarà confrontato con gli organi istituzionali su queste tematiche? Come potranno gli Oss toscani sostituire gli Infermieri?

Tutti sanno che gli Oss hanno competenze o compiti previsti di natura alberghiera e di supporto. Nulla a che vedere con le competenze infermieristiche. L’0ss è ovviamente una figura importante, inserita all’interno di un modello organizzativo. Se si vuole risparmiare ci dobbiamo rifare ad altri modelli che includono gli infermieri al loro interno.

Comma 566  della Legge di Stabilità si parla anche di ampliare le competenze degli Infermieri insieme alle altre figure sanitarie. Cosa ne pensa? Veramente i medici hanno paura di vedersi togliere le competenze o dei campi d’azione? Oppure può essere una buona occasione per una fattiva collaborazione e un’iniziale avvicinamento alle realtà Europee in cui i Nurse veramente lavorano nel proprio specifico settore scientifico sanitario dando un grande contributo al Sistema Sanitario?

Parto dalla mia esperienza personale e professionale che nasce come coordinatore nazionale dei trapianti. Ho studiato in Spagna dove i miei docenti erano Infermieri. Là come in altre realtà Europe il ruolo dell’Infermiere è concepito in modo diverso. Il nostro paese deve recuperare culturalmente il ruolo dell’infermiere, tutto questo non vuol dire togliere un pezzo delle professionalità del medico, ma vuol dire lavorare in una diversa sinergia e trasversalità che non prevede competizione tra le professioni. È un passaggio prima culturale che legislativo. 

Io sono anche responsabile sanità del Pd e dico che noi tutti guardiamo con grande interesse il vostro percorso, quello che avete fatto negli anni in termini di qualità, di percorso formativo e crescita. Quando sono entrato in ospedale da giovane medico ho sempre guardato con ammirazione e curiosità il vostro modo di girare intorno al malato e sono convinto che da allora sono stati fatti salti in avanti molto interessanti. Bisogna continuare su questa strada: le istituzioni devono starvi accanto insieme alla politica che deve tradurre in fatti concreti, con scelte sia a livello regionale sia centrale. Nel prossimo disegno di legge sul riordino delle professioni sanitarie dobbiamo fare chiarezza in quanto ci sono molte figure che si spacciano per professioni sanitarie e non lo sono, non facciamo confusione. Vogliamo svolgere meglio la nostra attività sia come medici che infermieri.

gelli1

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