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Operatori Socio Sanitari

Minghetti a Di Maio: Gli Oss meritano dignità professionale

di Redazione

Un riconoscimento professionale e contrattuale degno dell’impegno quotidiano e che sia valido a livello nazionale e spendibile a livello europeo. È questo che Angelo Minghetti, Federazione Migep e sindacato Shc, chiede per gli Operatori socio sanitari in una lettera indirizzata al ministro Luigi Di Maio.

Lettera aperta di Minghetti (Migep) al ministro Di Maio

Continua la battaglia per il riconoscimento professionale degli Operatori socio sanitari. Dopo l’appello inascoltato al ministro della Salute Giulia Grillo rimasto inascoltato, il Migep torna alla carica e invia un’accorata lettera al ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio.

Cosa chiediamo? – scrive Angelo Minghetti - Un riconoscimento professionale (e contrattuale dunque) valido a livello nazionale e spendibile di conseguenza sul territorio europeo a seguito di un implemento e di una parificazione delle ore dei corsi formativi, che possano portare le figure da noi rappresentate ad assumere competenze chiare, per un innalzamento del livello della qualità dell'assistenza erogata.

Non chiediamo la luna, ma di dare una dignitosa qualificazione professionale a queste figure che in passato e ancor oggi forniscono un grande servizio al sistema sanitario nazionale

Tutto nasce dalla necessità di tutelare lavoratori dimenticati costantemente da leggi e dalle stesse istituzioni. Parliamo degli Operatori sociosanitari – sottolinea Minghetti - degli Infermieri Generici, delle Puericultrici, lavoratori che svolgono funzioni Socio-Assistenziali e sanitarie importanti, ogni giorno, nei nosocomi e sul territorio, in contesti molto differenti tra loro, dalle disabilità alla malattia mentale, alle acuzie.

Lavoratori che vanno tutelati, secondo il Migep, perché se da un lato vengono considerati come figure di serie B, dall’altro – come nel caso degli Oss – vengono utilizzati per colmare per quanto possibile le carenze degli infermieri con competenze superiori per le quali non sono formati.

E ancora: sono lavoratori a rischio di aggressioni, sottoposti a orari massacranti e a mancata formazione e aggiornamento continuo.

Così come aveva già fatto nella lettera indirizzata al ministro Grillo, Minghetti chiede di non lasciare il lavoro a metà per quanto riguarda l’istituzione dell’area socio sanitaria, che permetterebbe di disciplinare unitariamente particolari figure che potranno colmare tali carenze con particolare attenzione alla formazione attuale degli operatori socio sanitari, all’esercizio delle funzioni, ad una professionalità, anche attraverso la certificazione delle competenze, rivedere i minutaggi e il fabbisogno nella prospettiva di offrire una migliore collocazione lavorativa a circa 80 mila Oss disoccupati o sottopagati. Un lavoro sempre oneroso e spesso poco gratificante.

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