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Emergenza-Urgenza

Frosinone, a rischio chiusura la centrale operativa

di Leila Ben Salah

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Un’unica centrale operativa per il Lazio sud, con l’accorpamento tra Frosinone e Latina e relativa chiusura della prima in favore della seconda. Ma gli infermieri non ci stanno.

Scialò (Opi Frosinone): Scelta che presenta troppe criticità

Una scelta che presenta numerose criticità – sbotta il presidente dell’Opi Frosinone Gennaro Scialò -, che travalicano ogni possibile eventuale ridimensionamento della spesa e che difficilmente, pur in una un’ottica di razionalizzazione, si riusciranno a mantenere inalterati gli standard di due centrali operative.

A rischiare infatti è proprio la centrale operativa di Frosinone, che dovrebbe spostarsi a Latina. Ma, secondo l’ordine degli infermieri, la scelta non prende in considerazione diversi fattori, primo fra tutti il fatto che Frosinone ha un territorio esteso e complesso per caratteristiche orografiche e di viabilità – dice il presidente Scialò - numerosi piccoli Comuni, estensione e rischi specifici maggiori e sicuramente diversi da quelli della provincia di Latina, che in ogni caso ha meno punti di criticità tanto che, possiamo serenamente e convintamente affermare che, se accorpamento deve esserci, sia più logico - come fatto per Rieti - individuare la centrale operativa di Frosinone come sede per il Lazio Sud.

Tutto ciò – continua Scialò - non solo a difesa delle professionalità insistenti nella nostra provincia, ma soprattutto a beneficio del diritto alla salute dei nostri concittadini, compresi i residenti a Latina. Tutti noi abbiamo il diritto di pretendere un servizio efficace, efficiente e di qualità e, proprio per questo ci fa piacere riportare un aforisma di Bertrand Russell che appare riportato in calce all’atto aziendale dell’Ares 118: “In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato”. Facciamone tesoro tutti noi.

Stamattina, l’Opi di Frosinone ha organizzato una conferenza stampa per illustrare la situazione.

Centrali operative Frosinone e Latina, le criticità dell’accorpamento

Secondo gli infermieri di Frosinone sono numerose le criticità che una scelta di questo tipo comporterebbe.

Criticità strutturali

Prima fra tutte la viabilità: 100 km di tratto autostradale che attraversano la provincia di Frosinone con una media di 60/70.000 veicoli transitanti ogni giorno. Immaginiamo quanti individui sono in carico annualmente alla centrale operativa 118 di Frosinone – dice il presidente degli infermieri - e quanti mezzi pesanti, trasportanti anche merci pericolose per l’ambiente e i cittadini, transitano lungo la Provincia a cui si aggiunge un tratto di pari lunghezza di Tav. Senza contare poi che le numerose macro e maxi emergenze negli anni gestite dalla centrale di Frosinone e l’esperienza acquisita dagli operatori non potranno essere mai sostituite da nessun algoritmo.

Criticità professionali

Secondo Scialò sarebbe indispensabile conoscere una stima del numero degli operatori, che lavoreranno nella nuova centrale Lazio sud. Perché l’attività degli operatori è quella non consente la formazione di code e che riduca al minimo la probabilità di sovrapposizione di più eventi.

INFERMIERI
FROSINONE 3
LATINA 3
RIETI 2
ROMA 20
VITERBO 2

Centrali operative del Lazio, i numeri

Per avere un’idea del servizio delle centrali operative del Lazio, siamo andati sul sito dell’Ares 118 e abbiamo analizzato i dati degli eventi accaduti nell’anno e gestiti dalle varie centrali. Tralasciando Roma, che è un caso a sé, si capisce su che ordini di numeri ragioniamo. Frosinone ha gestito oltre 16mila eventi. È vero, meno di quelli gestiti da Latina (quasi 24mila), ma parliamo comunque di numeri importanti. E ben al di sopra degli 8mila gestiti da Rieti.

CENTRALE N. EVENTI CODICI ROSSI CODICI GIALLI CODICI VERDI CODICI BIANCHI
ROMA 199729 26151 125210 41968 6400
FROSINONE 16124 2338 12559 1218 9
LATINA 23989 3193 17377 3242 177
RIETI 8212 1152 5366 1261 433
VITERBO 11878 870 7413 3521 74

Frosinone, la centrale operativa rischia la chiusura. Il video della conferenza stampa

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