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Macerata, mancano infermieri in triage e medicina d'urgenza

di Redazione Roma

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Aumentano la tensione e lo sconforto tra i professionisti sanitari della provincia di Macerata. La causa è proprio la carenza numerica degli stessi operatori, con Uil Fpl che denuncia la mancanza di personale proprio all’interno di reparti chiave. Anche al triage dell’ospedale di Civitanova Marche un solo operatore. Situazione non migliore neppure in Toscana. Al Pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca, un’infermiera lamenta: Ci mandano qui colleghi da pediatria.

Infermieri di Pronto soccorso in affanno in Toscana e Marche

Un unico infermiere, nessun Oss né medico, per l’assistenza ai pazienti Covid all’interno dei due container al Pronto soccorso di Macerata; un solo infermiere che assiste ben 9 pazienti ricoverati nella medicina d’urgenza (ancora a Macerata) e sempre un solo infermiere presso il triage del Pronto soccorso di Civitanova Marche, che osserva un imponente carico di lavoro per l’afflusso dei turisti, che nel pieno della stagione estiva si fa particolarmente sentire. Ed è impattante.

Questa la situazione tratteggiata da Marcello Evangelista e Andra Santavicca, rispettivamente segretario regionale e provinciale della Uil Fpl, che denunciano: Le risposte dei Pronto soccorso dell’Area Vasta 3 verso la numerosa utenza che li affolla sono spesso e volentieri inadeguate. E, soprattutto, poco soddisfacenti. Ragione per cui la Uil Fpl chiede di rivedere l’organizzazione facendo leva su risposte strutturali.

Occorre colmare il gap di quelle carenze che si sono determinate nel corso degli anni come dei posti letto per il ricovero in fase acuta, che sono stati ridotti in maniera sensibile senza prevedere un consono, e contestuale, potenziamento delle strutture dedicate all’emergenza oppure a quelle indispensabili per un concreto realizzarsi delle cure primarie. Quelle medesime cure che per definizione vertono attorno all’attività dei Distretti sanitari e (soprattutto) della medicina di base.

Un percorso di certo complicato da realizzare e declinare e regime, nell’ambito di una situazione che amareggia. Al pari di quella che sta vivendo il personale sanitario del Pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca. Siamo in Toscana, ma poco cambia (purtroppo) in termini di criticità. Qui lo stato delle cose è insostenibile per i pazienti, ma anche per noi che ci lavoriamo, spiegano un’infermiera più che preoccupata.

Aggiungendo che la carenza di personale medico e infermieristico è pesantissima. Abbiamo turni massacranti, riposi e ferie che saltano, nell’indifferenza generale. E adesso la soluzione miracolosa dell’Asl sarebbe quella di mandare in prima linea, come rinforzi, gli infermieri della pediatria.

La stessa infermiera, però, tiene a precisare: Ringraziamo ovviamente i colleghi che ci vengono in aiuto, ma qui al Pronto soccorso serve esperienza. C’è preoccupazione per questa gestione così approssimativa di un settore tanto delicato. E la stessa professionista sanitaria si interroga: Come si può risolvere una carenza di personale nel Pronto soccorso semplicemente affiancando personale della pediatria che non ha alcuna esperienza specifica di emergenze di questo tipo?

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