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Nursing Sensitive Outcome e Staffing

di Redazione

Si è svolto il 27 settembre 2017 presso l’Aula multimediale della Regione Piemonte il Seminario “Nursing Sensitive Outcome e Staffing” organizzato dal Comitato Infermieri Dirigenti Italia – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta.

Seminario Comitato Infermieri Dirigenti  

Evento CID Piemonte e Valle D'Aosta

Il seminario ha rappresentato un momento di approfondimento sui Nursing Sensitive Outcome e le correlazioni con la composizione dello staffing indirizzato a tutti i Direttori e Cooordinatori dei Di.P.Sa delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta e a studenti della laurea magistrale di UNITO.

Data la valenza strategica che ricoprono i Nursing Sensitive Outcome ai fini decisionali di tutti i livelli di responsabilità politica ed organizzativa, sono stati invitati all’evento rappresentanti del Coordinamento IPASVI del Piemonte, del mondo universitario e della Regione Piemonte.

Nello specifico sono stati presentati nel dettaglio due importanti studi nazionali, di cui uno a valenza internazionale, i quali risultati hanno notevolmente impattato sulla comunità scientifico-professionale e politica.

Il seminario si è aperto con un primo intervento, condotto magistralmente dalla Prof.ssa Loredana Sasso, Professore Associato Dipartimento Scienze della Salute Università di Genova – “Fellow” e Responsabile Studio RN 4 cast Italia, sulla valenza internazionale ed europea di RN4CAST. I risultati della ricerca multicentrica in Italia e il futuro di RN4CAST e le sue potenziali applicazioni sono state il core dell’intervento. È necessaria la previsione del fabbisogno degli infermieri ha affermato la Prof.ssa Sasso ma è necessario comprendere che gli infermieri servono se generano outcome.

RN4CAST è il più grande studio infermieristico mai condotto al mondo e, oggi, è presente anche l’Italia al suo interno.

Lo staffing e gli outcome del nursing sono influenzati dall’ambiente di lavoro, ma anche dalla soddisfazione e dalla qualità di vita degli infermieri. Il lavoro su staffing e mortalità dei pazienti è risultato particolarmente d’impatto per la comunità scientifica e, ad oggi, sono stati prodotti 66 articoli scientifici internazionali che hanno definito come livello di sicurezza assistenziale per le cure in ospedale nei reparti di medicina e chirurgia il livello minimo di 6 pazienti per ogni infermiere.

In Italia si sta lavorando costantemente sui dati prodotti in collaborazione con CREA sanità. La prof.ssa Sasso ha sottolineato come RN4CAST metta a disposizione della comunità professionale e dei decisori politici moltissimi dati che possono essere utilizzati per assumere le decisioni più appropriate in termini di politica sanitaria. Anticipa, inoltre, che l’Italia sarà il primo stato dopo gli Stati Uniti ad aver iniziato ad applicare RN4CAST a livello pediatrico nei 13 Ospedali Pediatrici Italiani con finanziamento dell’Associazione Italiana Ospedali Pediatrici.

La Prof.ssa Anna Maria Bagnasco ha proseguito l’intervento analizzando in profondità gli studi sullo staffing e sulle missed nursing care. Evidenzia a livello italiano una grande variabilità regionale in termini di staffing, sottolineando che la variabilità non è distribuita per aree regionali, ma si notano situazioni carenti sia al sud che al nord d’Italia. Precisa che RN4 CAST, indaga altresì l’associazione tra skill mix e mortalità, che risultano essere associate e che lo skill mix, ovvero la percentuale di infermieri sulla totalità del personale, è del circa 66% a livello internazionale mentre in Italia la percentuale è più bassa.

Il Dott. Mirco Zanini ha proseguito analizzando, in specifico, la situazione della Regione Piemonte. Il Piemonte, in alcuni Ospedali che hanno partecipato alla multicentrica (Provincie CN, AL e Città di TO) ha dati relativi al rapporto infermieri/pazienti leggermente più alto del dato nazionale, esito dovuto a politiche di introduzione di un numero maggiore di personale di supporto.

L’intervento si è poi focalizzato sulla percezione degli infermieri del proprio ruolo all’interno del contesto aziendale, denotando una percentuale significativa di disaffezione verso il proprio lavoro.

Gli interventi sono proseguiti con il contributo della Dott.ssa Mongardi, Responsabile Progetti Servizio Assistenza Ospedaliera Regione Emilia Romagna e con la presentazione lo studio ESI che tratta di alcuni esiti sensibili alle cure infermieristiche, effettuato inizialmente a livello di Regione Emilia Romagna e poi esteso a livello nazionale attraverso uno studio multicentrico nazionale.

Sul Piemonte tuttavia non è stato possibile effettuare inferenza statistica, in quanto alla ricerca ha partecipato un solo presidio ospedaliero. Come tratto innovativo di questo studio è stata messa in luce la fase di linkage con le SDO al fine di visionare quanto, in termini di costi, incidano lo staffing e/o le cure mancate sul paziente.

La Dott.ssa Mongardi ha evidenziato il valore aggiunto di questo processo, cioè che gli infermieri vogliono essere coinvolti attivamente; difatti viene evidenziato che il work engagement risulta essere un fattore protettivo rispetto agli indicatori analizzati (cadute, contenzione e ldp). Ha poi presentato le azioni messe in atto o programmate in modo uniforme dalla Regione Emilia Romagna per rispondere a parte delle criticità evidenziate dallo studio.

L’interessante mattinata si è conclusa con l’ultima sessione caratterizzata da una tavola rotonda condotta dalla Dott.ssa Graziella Costamagna (Coordinatore regionale CID piemonte e Valle d’Aosta) di esperti: la Dott.ssa Maria Adele Schirru (IPASVI), il Dott. Fabrizio Polverini (CID Italia), il Prof. Valerio Dimonte (UNITO), la Dott.ssa Maria Morgandi (Regione Emilia Romagna), la Prof.ssa Loredana Sasso (UNIGE), la Dott.ssa Emanuela Zandonà (Assistenza specialistica e ospedaliera Regione Piemonte) e il Dott. Claudio Baccon (Sistemi organizzativi e risorse umane Regione Piemonte).

Gli interventi, molto mirati, hanno fatto percepire quanto sia un argomento di interesse condiviso sia dalla componente Scientifico/Universitaria, Politica e Professionale. Molteplici gli argomenti trattati tra cui:

  • l’offerta formativa
  • il governo della professione
  • l’analisi del fabbisogno di personale
  • l’importanza dell’associazionismo e delle Associazioni Scientifiche
  • la spendibilità della ricerca scientifica e delle competenze avanzate
  • la facilitazione dei processi professionali.

Il dibattito finale, ha visto interventi da parte della platea di professionisti di alto livello con un confronto serrato sulle dinamiche politico-professionali. È stata confermata l’apertura di un tavolo di confronto tecnico sui fabbisogni tra Regione, politica professionale e Direzioni delle professioni sanitarie. Il lavoro sinergico, l’interdisciplinarietà e la multiprofessionalità che pone attenzione al cambiamento dei bisogni di salute dei cittadini indicano la strada ed i percorsi per il futuro professionale.

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