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Riflessioni su fine vita e biotestamento


Pensare alla fine della vita suscita continui interrogativi nell’ambito della cura e dell’assistenza; il tema della morte viene spesso affrontato in modo distaccato, evitando di rapportarsi con dubbi, incertezze e angosce. I professionisti dell’assistenza - medici e infermieri in primis - intervengono nel dibattito bioetico su questioni che hanno interessato anche giurisprudenza, politica e media, fatti recenti, nel contesto italiano (Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, e Fabiano Antoniani).

Tesi infermieri: riflessioni su fine vita e biotestamento

Il dibattito bioetico contemporaneo non può non fare riferimento alla rivoluzione terapeutica degli ultimi decenni, che ha consentito nuove possibilità di cura ed assistenza, prolungando notevolmente l’aspettativa e la vita del malato, mettendo in discussione gli stessi concetti di vivere e morire.

Occorre però chiedersi se ciò può essere considerato sempre vantaggioso, in quanto spesso protrarre la malattia per più tempo può causare scenari di cronicizzazione della patologia e della sofferenza del paziente che si trova “intrappolato” in quella condizione in cui “si vive di quantità non di qualità” (Dj Fabo).

L’elaborato si pone come obiettivo di approfondire le tematiche in questione, valutando come la figura infermieristica si “incastri” perfettamente nell’ambito delle cure palliative per alleviare le sofferenze non solo fisiche, ma anche sociali e psicologiche del paziente, per valutare il dolore e il rapporto con la morte nel tentativo di affrontare, senza la pretesa di imporre risposte, le tematiche riguardanti l’etica di fine vita. Per far ciò si prenderanno in considerazione gli aspetti normativi, bioetici e deontologici.

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  • Autore: Claudia Paolorossi
  • Relatore: Alessandra Cecapolli
  • Università: Università Politecnica delle Marche (polo distaccato di Macerata)
  • Anno accademico: 2018/2019
Category : Area Medica