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COVID-19

Belluno, infermieri e medici no vax saranno sospesi

di Redazione Roma

Gli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino riceveranno le lettere di Ulss e Ordine. Gli “irriducibili” rischiano il demansionamento o la sospensione dall’albo di riferimento. Il presidente dell’Opi Belluno, Pais dei Mori: È concluso il tempo della discussione, non si possono mettere a rischio i pazienti.

Medici e infermieri no vax, Ulss Dolomiti valuta ogni singola posizione

C’è un tempo per discutere e un tempo per passare ai fatti. E tale è stato riconosciuto dal presidente dell’Ordine degli infermieri della provincia di Belluno, Luigi Pais dei Mori, che – di fatto – ha dato scadenza all’ultimatum per il personale sanitario che, rifiutando di sottoporsi al vaccino (per ragioni ideologiche) riceverà a breve la lettera di sospensione dal servizio da parte del datore di lavoro, l’Ulss Dolomiti, a cui ne seguirà un’altra successivamente.

Come riporta “Il Gazzettino di Belluno”, spetterà all’Azienda sanitaria rendere noto i nomi dei dipendenti che non si sono messi in regola. Intanto, però, Pais dei Mori ha ricevuto due diffide. Due infermieri mi hanno chiesto di non inviare i loro dati in Regione (come da Decreto legge n. 44/2021). Una richiesta che, senza neppure doverci riflettere, ho mandato disattesa

“Crederci sempre, arrendersi mai” sembra però essere la linea guida di alcuni medici e infermieri non vax del bellunese, che avrebbero inviato delle diffide sia all’Opi sia all’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Belluno citando, a sostegno delle proprie tesi, tanto il codice penale quanto il garante della privacy e le normative europee. In particolare, la richiesta comune è di non inviare nessun dato personale in Regione.

Argomenti privi di alcun fondamento, che da parte sua l’Ordine degli infermieri ha smontato subito. Sono convinto di essere nel giusto – illustra Pais dei Mori – e così lo è il nostro studio legale di Bologna, che ha replicato puntualmente ad ogni obiezione sollevata. Per quanto riguarda l’aspetto della privacy, i dati sono pubblici all’interno del portale della Federazione. Non vuoi che vengano inviati? Nessun problema, ti puoi cancellare dall’Albo.

E per gli infermieri e medici no vax che auspicano (ancora) un confronto, una mediazione di sorta, il presidente dell’Opi di Belluno ammette: Resta soltanto il dispiacere. Potevano fare propri il modello scientifico e deontologico, invece sono mere prese di posizione di tipo ideologico.

Nessuna “apertura”, dunque, né oggi né domani. Ma tornando all’attualità, va da sé che l’Azienda sanitaria ha già iniziato a valutare ogni singola posizione. L’operatore sanitario si oppone al vaccino per patologie pregresse o per recente infezione da Covid-19? Oppure c’è l’esplicita intenzione di non farlo?

Domande che hanno pronta risposta: nei primi due casi, infatti, si necessita di conferma da parte del medico competente. Al contrario, entro 5 giorni la vaccinazione deve essere programmata e – se l’opposizione persiste – subentra il provvedimento di sospensione fino al 31 dicembre oppure al momento in cui l’operatore sanitario deciderà di vaccinarsi e l’azienda sanitaria allerterà l’Ordine. Giunti a quel punto inviamo la lettera di sospensione anche dall’Albo; nel caso che ci riguarda significa che la persona interessata non potrà fare l’infermiere, spiega Pais dei Mori. E quale potrà essere il suo “nuovo” ruolo? Che lo mettano a svolgere le pulizie oppure a rispondere al telefono, l’ultima parola spetterà di fatto all’Ulss.

Il concetto è chiaro: gli operatori sanitari no vax non devono recare pericolo agli altri. Certo, la “resistenza” permane, in alcuni casi. Come quello di un’infermiera che ha confidato a Pais dei Mori di non riporre alcuna fiducia nella vaccinazione contro il Covid-19, richiedendo così la libertà di scegliere. In tal senso la replica del presidente dell’Opi di Belluno è tranchant: L’opzione è una sola: cambiare mestiere.

Giornalista

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