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Dolore

Comunicazione, l’aspetto che crea la relazione di cura

di Daniela Berardinelli

La relazione di cura è stata il principio che ha guidato tutti gli interventi della giornata di venerdì 7 del 42esimo Congresso Nazionale di AISD a Roma. Senza un’adeguata informazione, comunicazione al nostro paziente, senza l’instaurarsi di quella relazione di fiducia di cui ambedue le parti necessitano il nostro percorso di cura e assistenza non può davvero compiersi. Il ruolo della formazione entra in gioco, viene discusso ampiamente e si rivela ancora una volta fondamentale.

Telemedicina, comunicazione e relazione di cura al 42° Congresso AISD

Le scale di valutazione del dolore sono ancora oggi troppo poco conosciute e sottoutilizzate, le conoscenze e gli atteggiamenti degli infermieri sulla gestione e valutazione del dolore sono migliorabili. Sono passati 9 anni dalla Legge 38, l’emanazione del recentissimo Codice Deontologico degli Infermieri ha ulteriormente stressato quest’aspetto ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Sono necessari maggiori eventi formativi poiché la carenza emersa in alcuni atenei italiani è di carattere sia quali che quantitativa. AISD non ha però perso questa occasione fornendo ai partecipanti al 42° congresso nazionale interventi specialistici e simulazioni sulla stimolazione e ricezione nocicettiva.

Il gap che emerge da chi promuove formazione sul dolore è sempre il medesimo: le buone pratiche insegnate durante il Corso di Laurea in Infermieristica, basate sulle evidenze scientifiche, si discostano molto dalla realtà dei reparti ospedalieri; esiste, purtroppo, ancora una grande separazione tra conoscenza teorica e pratica clinica.

È uno scollamento che in qualche modo negli anni futuri andrà sanato, perché attualmente non può che influire negativamente sul professionista, generando stress e sul paziente che viene potenzialmente sottovalutato e sottotrattato.

Emergono però spiragli di luce: la radiologia tradizionale inizia ad occuparsi di riconoscimento e studio del dolore anche nell’esecuzione delle TAC torace e addome. Il paziente, mediamente anziano, può provare dolore durante lo spostamento e la mobilizzazione sul lettino della TAC? I primi dati emersi da un grosso studio multicentrico promosso da Città della Salute di Torino ci dicono di sì. Non possiamo ignorare questi passaggi.

Un grosso cambiamento è anche rappresentato dall’evoluzione della telemedicina. La realtà torinese con il servizio di ospedalizzazione a domicilio ne è un perfetto esempio. Le finalità della telemedicina sono molteplici: diagnosi, cura, riabilitazione, monitoraggio e prevenzione secondaria.

Anche la Cochrane ha studiato l’avvento della telemedicina e i suoi effetti giungendo in una review a trovare un miglioramento nella qualità di vita dei pazienti che riescono a permanere maggiormente nelle loro case e a ridurre gli accessi in ospedale.

Infine come diffondere però le buone pratiche? Come fare una corretta informazione? Dove reperire le informazioni utili a professionista e paziente? Questo il ruolo dei mezzi di comunicazione di oggi, che hanno la responsabilità di erogare un’informazione di qualità, basata sulle evidenze scientifiche ad un pubblico di operatori più vasto possibile.

NurseReporter

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