Nurse24.it

Salute

Congestione digestiva, come riconoscerla e cosa fare

di Giacomo Sebastiano Canova

Per congestione digestiva si intende un disturbo dell'apparato gastrointestinale dovuto solitamente a un repentino sbalzo termico durante la digestione. All'origine di questo evento vi è un arresto del processo digestivo che può verificarsi durante o dopo un pasto qualora il sangue sia concentrato nella zona dello stomaco.

Cos’è la congestione digestiva

Denominata anche congestione alimentare, la congestione digestiva può portare a conseguenze spesso anche molto gravi e si verifica quasi sempre d'estate a causa della facilità all’esposizione agli sbalzi di temperatura. La causa scatenante di questa evenienza risiede in un repentino calo della temperatura nella zona addominale, che di fatto arresta la fase digestiva ancora in atto.

Quando il cibo entra nello stomaco, l’organismo inizia immediatamente il processo digestivo e richiama una maggior quantità di sangue proprio verso quest’organo. Nel caso in cui la temperatura dello stomaco si abbassi improvvisamente, nel cervello scatta un riflesso profondo al fine di riportare la temperatura basale a livelli ottimali. Ne conseguono sequenzialmente una vasocostrizione - che determina una diminuzione dell'afflusso di sangue all'apparato gastrointestinale durante la digestione - con conseguente interruzione brusca del processo digestivo e uno squilibrio circolatorio che può arrivare allo stato di shock.

Cosa può provocare una congestione digestiva

I comportamenti che possono predisporre alla congestione digestiva includono:

  • Bere una bevanda ghiacciata troppo in fretta, soprattutto se si è accaldati dopo un pasto abbondante o ricco di cibi grassi
  • Immergersi o fare un tuffo in acque molto fredde (es. mare o piscina), quando si è surriscaldati e in fase digestiva. È bene ricordare che se vi è un’ampia differenza tra la temperatura esterna e la temperatura dell’acqua, può avvenire un fenomeno potenzialmente letale anche se si è a stomaco vuoto: l’idrocuzione
  • Passare da un ambiente caldo a uno freddo o viceversa
  • Essere esposti a una corrente di aria fredda o non coprirsi abbastanza quando si esce all'aperto
  • Svolgere uno sforzo fisico eccessivo subito dopo un pasto abbondante

Gli sbalzi termici non sono le uniche cause in grado di provocare una congestione digestiva, in quanto altri possibili fattori di rischio sono l'elevato consumo di cibi grassi e piccanti, eccesso di caffeina, alcool, fumo, pasti troppo abbondanti e veloci, intolleranze alimentari e l'abuso di farmaci come antibiotici e antinfiammatori.

Segni e sintomi di congestione digestiva

I disturbi che possono comparire in caso di congestione digestiva sono, in genere, non specifici e comuni anche ad altre condizioni come, ad esempio, il colpo di calore e/o l'insolazione:

  • Dolore al torace
  • Sudorazione fredda
  • Brividi
  • Pallore
  • Pelle d'oca
  • Sensazione di pesantezza allo stomaco
  • Bruciore allo stomaco
  • Crampi all'addome e/o allo stomaco
  • Mal di stomaco
  • Flatulenza
  • Capogiri
  • Stato confusionale
  • Visione offuscata
  • Mal di testa
  • Nausea e vomito
  • Graduale abbassamento della pressione arteriosa, con sensazione di svenimento che difficilmente culmina in una perdita di coscienza (lipotimia)
  • Svenimento

Normalmente questi disturbi compaiono in maniera graduale, con la comparsa di brividi e sudorazione fredda, pallore, sensazione di estrema stanchezza seguiti da crampi o mal di stomaco e dolore alla pancia, nausea e/o vomito.

In casi più gravi e rari, la difficoltà da parte del cuore nel pompare il sangue può generare uno scompenso, la perdita dei sensi o un graduale abbassamento della pressione del sangue. Per questi motivi è importante riconoscere i primi segnali della congestione per poter intervenire in tempo ed evitare conseguenze che possono divenire anche gravi.

Inoltre, è bene ricordare come i bambini spesso non riconoscono e non sanno interpretare i primi disturbi e, per questo motivo, possono essere più a rischio degli adulti in particolare se la congestione si verifica mentre sono in acqua.

In ogni caso, se si interviene ai primi campanelli d'allarme della congestione, la ripresa si verifica entro 2-3 ore circa, senza conseguenze, ad eccezione della persistenza di un marcato senso di spossatezza con dolori muscolari per un certo periodo dopo l'evento.

Cosa fare in caso di congestione

Come appena visto, la congestione digestiva non è di per sé una malattia grave, ma un disturbo, in genere, passeggero. Alla prima sensazione di malessere bisogna sospendere ogni attività, distendersi con le gambe sollevate rispetto alla testa in un luogo ben ventilato ed asciutto, tenere calda la pancia per ripristinare la temperatura corporea e riattivare la digestione effettuando un lieve massaggio. È utile anche inumidire di tanto in tanto la fronte con un panno imbevuto d'acqua a temperatura ambiente.

Congestione dopo un bagno al mare o in piscina

Se la congestione è avvenuta dopo un bagno, bisogna asciugarsi e riscaldarsi immediatamente. Non si deve mangiare, ma, dopo che la temperatura corporea si è ristabilita, può essere utile bere a piccoli sorsi liquidi tiepidi o a temperatura ambiente, come, ad esempio, acqua o camomilla.

Nei casi più gravi, se i disturbi non regrediscono è consigliabile chiamare i numeri telefonici di emergenza (118 o 112 laddove operativo) e/o rivolgersi subito alle cure dei sanitari.

Quando entrare in acqua dopo mangiato

È molto diffusa la convinzione che prima di poter fare il bagno, in mare o in piscina, si debbano attendere almeno due o tre ore dal termine del pasto; in realtà, il tempo di attesa dipende da cosa si mangia e dalle caratteristiche del singolo individuo.

La raccomandazione dell’Istituto Superiore di Sanità è quella di seguire il buonsenso: se si è consumato un pasto abbondante, ricco di grassi difficili da digerire, è preferibile aspettare 2-3 ore prima di fare il bagno; se, invece, il pasto è stato composto da cibi molto leggeri o da uno spuntino a base di frutta o di verdura (un panino non troppo ‘farcito’, un frutto, un’insalata, ecc.) si può fare il bagno anche immediatamente.

È importante in ogni caso ascoltare il proprio corpo e saper valutare la condizione fisica del momento: se ci si sente appesantiti è meglio aspettare prima di fare il bagno e, in ogni caso, non allontanarsi mai troppo dalla riva da soli. Inoltre, vanno valutate la propria capacità di nuotare, le condizioni del mare, la presenza di personale esperto che controlli la riva o la piscina.

Un consiglio utile è quello di entrare in acqua gradualmente, bagnarsi prima polsi e tempie, per abituare il corpo alla diversa temperatura ed evitare il cosiddetto shock termico che è la causa principale della congestione digestiva.

In generale, il rischio che si corre se si verifica una congestione mentre si è in acqua è quello di non riconoscere i primi segnali del malessere in tempo e, quindi, di non essere in grado di ritornare a riva o di uscire dall'acqua, rischiando così, nei casi più gravi, di annegare. Ciò è particolarmente importante nei bambini, poiché spesso non si accorgono della comparsa dei primi disturbi. Per questo è necessario prestare loro particolare attenzione e non lasciarli mai da soli in acqua, soprattutto i più piccoli.

Commento (0)