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Salute

Rhinovirus e possibili coinfezioni con Sars-CoV-2

di Daniela Berardinelli

I rhinovirus sono gli agenti eziologici dei più comuni raffreddori e sono responsabili annualmente di più di un terzo dei casi negli adulti. È possibile identificarne più di 100 sierotipi, fanno parte della famiglia dei picornavirus e hanno dimensioni molto piccole, pari a 30 nanometri.

Segni e sintomi dell’infezione da rhinovirus

Mediamente un adulto è colpito da 2-3 raffreddori all’anno mentre i bambini hanno una frequenza più elevata dagli 8 ai 12 casi. I rhinovirus rimangono nelle secrezioni nasali dai 5 ai 7 giorni e possono persistere anche fino a due/tre settimane a livello nasofaringeo.

L’infezione avviene quando il virus si deposita sulle mucose nasali dopo essere stato inoculato nel naso o sulle superfici congiuntivali. L’iniziale sito di infezione è in ogni caso la nasofaringe e qui la carica virale rimane maggiormente elevata, rispetto a quella sull’epitelio nasale, per almeno dieci giorni successivi l’inoculazione virale. L’infezione può diffondersi anche anteriormente alla mucosa nasale ricoprendo i turbinati.

L’apoptosi delle cellule infette, regolata dall’azione dell’interferone, riduce la replicazione virale e permette l’estrusione delle cellule infette dalla mucosa. Il virus viene così eliminato dalle alte vie aeree in due/tre settimane dall’infezione.

L’infezione da rhinovirus può essere asintomatica o sintomatica, manifestando i classici segni e sintomi del comune raffreddore. Il recettore per la maggior parte dei rhinovirus è la molecola di adesione intracellulare ICAM-1. In risposta all’attacco del rhinovirus le cellule epiteliali rilasciano delle citochine e delle chinine che, aumentando la permeabilità vasale e causando una vasodilatazione arteriolare, mimano i più comuni segni del raffreddore come la congestione nasale e il mal di gola.

La manifestazione dei sintomi può essere però differente tra adulti e bambini. Gli adulti tipicamente riportano congestione nasale, aumento delle secrezioni, tosse, mal di gola, senza essere accompagnati da febbre, con una risoluzione nell’arco di 5-7 giorni.

I bambini, invece, manifestano tosse, congestione nasale, aumento delle secrezioni, molto più frequentemente degli adulti, talvolta accompagnati anche da febbre. La durata dei segni e sintomi è maggior per i bambini, il 70% continua infatti ad avere manifestazioni cliniche anche a 10 giorni dall’infezione.

I rhinovirus possono inoltre peggiorare condizioni respiratorie preesistenti come l’asma, sia nei bambini che negli adulti. Si stima che circa il 50% delle esacerbazioni asmatiche sia infatti associato ad infezioni virali.

Possibile coinfezione con Sars-CoV-2

I sintomi legati al Covid-19 come febbre, tosse, stanchezza, produzione di espettorato, mancanza di fiato, tosse secca, mal di testa e brividi sono sintomi comuni anche a molte altre infezioni virali respiratorie.

Alcuni recenti studi hanno infatti evidenziato la presenza di altre coinfezioni in pazienti già affetti da Covid-19. I virus maggiormente responsabili di queste coinfezioni sono: gli human bocavirus (HBoV), gli human rhinovirus (HRV), gli human coronavirus (HCOV), il virus dell’influenza A e dell’influenza B.

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