Prosegue la polemica intorno alle ambulanze senza medici. Adesso a parlare è Chiara Gibertoni, direttore generale della Ausl di Bologna, che giudica “sproporzionato” lo stop al direttore sanitario Fioritti.
Gibertoni: Lo stop a Fioritti? Sproporzionato
I sei mesi di sospensione per Angelo Fioritti sono un provvedimento pesantissimo, di una proporzionalità che non ha alcuna razionalità
. È la numero uno dell'Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni, a scendere in campo in difesa del direttore sanitario, colpito dalla decisione dell'ordine dei medici di Bologna, che da tempo porta avanti la sua battaglia contro le ambulanze senza medici a bordo a suon di sospensioni. Provvedimenti finora comminati ai responsabili dell'emergenza-urgenza della sanità bolognese.
Gibertoni è molto amareggiata. Non ho mai commentato neanche i provvedimenti che hanno colpito gli altri nostri sei medici - afferma la direttrice dell'Ausl, questa mattina a margine di un convegno organizzato dalla Cgil sulle Case della salute - ma devo dire che da un punto di vista emotivo, non essendo noi delle macchine, sono molto dispiaciuta e provata per questo provvedimento, che colpisce un singolo a dispetto di un dibattito che dovrebbe invece tenersi ad altri livelli
.
Fioritti, lo difende Gibertoni, è un professionista affermato e di grandi capacità e per aver svolto il suo lavoro onestamente, con grande scrupolo e grande entusiasmo riceve una punizione che è seconda soltanto alla radiazione
. Sulla questione era intervenuta anche la presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli, difendendo Fioritti. Idem per l'associazione degli infermieri di area critica, Aniarti, che esprime solidarietà a Fioritti. Insomma, sei mesi di sospensione sono un provvedimento pesantissimo - attacca la dg dell'Ausl - di una proporzionalità che non ha nessuna razionalità
. Dopo quella decisione, Gibertoni ha anche interrotto i contatti col presidente dell'ordine, Pizza. Ci siamo sentiti spesso prima - spiega la direttrice - da quando è arrivato questo provvedimento no
. Secondo Gibertoni, del resto, ora la questione deve passare nelle mani della Regione.
Sulla questione è intervenuta anche la Regione. Il presidente Stefano Bonaccini declassa la vicenda a polemicucce
molto meno importanti della qualità del servizio sanitario regionale e tira dritto per la sua strada.
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