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Emergenza-Urgenza

Ambulanze senza medici, Mangiacavalli difende Fioritti

di Redazione

Fioretti sospeso per aver dato autonomia agli infermieri del 118 di Bologna? Barbara Mangiacavalli alza i toni e parla di vera e propria spada di Damocle sulla testa di professionisti competenti e di alta qualità.

Ambulanze senza medici, Mangiacavalli difende Fioritti e gli infermieri

Barbara Mangiacavalli

Barbara Mangiacavalli

Barbara Mangiacavalli, presidente Ipasvi, non ci sta a passare sopra alla notizia della sospensione del direttore sanitario dell’Ausl di Bologna per la questione delle ambulanze senza medici. E tuona: Sta assumendo toni davvero preoccupanti, per la programmazione e la gestione della sanità regionale e per la qualità del servizio erogato, finora ad altissimi livelli, la scelta dell’ordine dei medici di Bologna di sanzionare con la sospensione di qualunque medico, qualunque ruolo esso svolga, che renda possibile la presenza sui mezzi di soccorso di infermieri, sia pure in stretto collegamento e in rete con i medici del 118. Questo contraddicendo non solo modelli ormai riconosciuti in molte altre Regioni efficienti, ma anche in dispregio della delibera dell’Emilia-Romagna che ha stabilito la possibilità d’impiego degli infermieri in funzioni sanitarie avanzate nell’emergenza-urgenza sanitaria, con protocolli estremamente dettagliati, senza invasioni di campo rispetto alle competenze dei medici, ai quali spetterà l’ultima parola nel caso in cui si presentassero interventi complessi o con margini di dubbio.  

Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della federazione nazionale dei collegi degli infermieri Ipasvi, difende Angelo Fioritti, e parla della sospensione da parte dell’ordine dei medici come di un intervento rivolto a minare il soccorso 118, che invece si trova nel pieno rispetto delle norme regionali e nazionali e che riscuote grande apprezzamento nei cittadini.  

Nel manifestare piena solidarietà ad Angelo Fioritti – afferma ancora Mangiacavalli – la federazione Ipasvi esprime grande preoccupazione, in quanto viene messa in discussione la professionalità degli infermieri e l'organizzazione dell'emergenza sanitaria regionale. Il messaggio dell’Omceo di Bologna non configura più un modo per scuotere la Regione e il mondo sanitario come finora affermato, ma si sta trasformando in una vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa di chi segue le linee di programmazione e di organizzazione ormai universalmente riconosciute e adottate in molte realtà internazionali e, per guardare al nostro Paese, anche nella vicina Lombardia. Il tutto senza minacce o che si scatenino guerre intestine.  

Riteniamo – conclude la presidente Ipasvi – che sia il momento di un intervento a largo raggio delle istituzioni: ogni ordine è sovrano nelle sue scelte è vero, ma è anche vero che è ormai in ballo la carriera e in buon nome di professionisti eccellenti per ragioni davvero lontane dalla loro reale professionalità.

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