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Infermiere e OSS

Dormono in turno, è un fallimento per tutti

di Ferdinando Iacuaniello

Non dovrebbe esistere la possibilità di ridurre la pena a chi, in qualsiasi momento della giornata lavorativa, si preoccupa di altro. Con l’aggravante poi dell'abbandono, se il dipendente in questione è un professionista sanitario che viene sorpreso a dormire. Il licenziamento è una punizione che pare inderogabile in certi casi, ma non è questo che risolve il problema.

Le reazioni dei social al licenziamento di Infermieri e OSS

La notizia del licenziamento di due infermieri e un oss sta facendo discutere molto, ma non ci sono giustificazioni che tengano. Perché, i medici non dormono? - si sente ripetere. Non dovrebbero farlo neanche loro, punto.

Un sistema sanitario che paga professionisti per dormire mentre dovrebbero prendersi cura dei pazienti - loro sí che dovrebbero farlo - è un sistema fallimentare. Non li paghiamo per questo - risponderebbe un dirigente o il ministro della salute - mi sembra scontato - ma è accaduto, accade e potrebbe accadere ancora.

Forse sarebbe il caso di evitarlo e sicuramente la soluzione non può essere quella di alternarsi per poter dormire a turno, come qualcuno suggerisce sempre nei commenti social. Così come la soluzione non può essere quella di puntare il dito - al grido di "traditori" - contro i dipendenti che hanno segnalato l'episodio, facendo aprire il procedimento disciplinare (perché anche questo si legge).

Le aziende devono mettere al primo posto il benessere dei propri dipendenti, sono il bene più prezioso. Dovrebbero farlo tutti, ma chi si occupa di salute - come le aziende sanitarie - deve necessariamente metterlo in cima alla lista delle cose da fare.

Che siano messi nelle condizioni di lavorare per il bene, di tutti

Ma come fare? Da dove partire? Abolire i turni di 10/12 ore, questa potrebbe essere una soluzione. In alcune realtà lo stanno sperimentando - turni di 6 ore nelle 24h.

È umanamente impossibile garantire la stessa attenzione e la stessa lucidità alle 21 e 10 ore dopo, senza mai sedersi un attimo, visto anche che di notte nella stragrande maggioranza dei reparti ospedalieri (così come in quelli) il personale è ridotto al minimo. E in questo anche l'accreditamento regionale ha la sua parte.

Gli infermieri, gli oss, i medici e sempre più spesso tutti i professionisti sanitari sono “costretti” a turni massacranti, saltando i riposi; accumulano ferie, perché vista la carenza d’organico non possono smaltirle; situazione che continuerà a peggiorare con il sistema quota 100.

Sono loro, gli stessi che potrebbero addormentarsi durante le 12 ore di turno notturno, a stringere la cinghia da anni mettendo al centro il benessere dei pazienti, anche quando gli stessi arrivano ad aggredirli o addirittura a sparare in ospedale.

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