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Piacenza

Inchiesta appalti Ausl Piacenza, la Regione promette azioni dure in caso di reati accertati

di Redazione

L’Assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Massimo Fabi, in Assemblea legislativa ha risposto nei giorni scorsi all'interrogazione del consigliere Fdi Giancarlo Tagliaferri sulla vicenda di presunte irregolarità negli appalti e nell’uso dei fondi Pnrr che vede tirata in ballo l'azienda sanitaria piacentina. La Regione, assicura Fabi, segue con la "massima attenzione" gli sviluppi.

Indagate 20 persone: dirigenti, funzionari pubblici e manager di aziende fornitrici

ausl piacenza

La sanità pubblica, ammonisce Fabi, "non può essere oggetto di frodi e interessi".

Sull'Ausl di Piacenza la Regione Emilia-Romagna "agirà duramente e con fermezza, qualora venissero accertate responsabilità penali".

Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, rispondendo in Assemblea legislativa all'interrogazione del consigliere Fdi Giancarlo Tagliaferri, in merito all’indagine per presunte irregolarità negli appalti e nell'uso dei fondi Pnrr in cui si è trovata in mezzo l’Azienda sanitaria.

La Regione, ha assicurato Fabi ai consiglieri, segue con la "massima attenzione" la vicenda.

Sono 20 le persone indagate, a vario titolo, per peculato, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, esercizio abusivo di una professione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Tra gli indagati dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici oltre ad alcuni manager di diverse società private del settore delle forniture di strumenti medico.

Si tratta, come ha sottolineato Tagliaferri, dell’ennesimo scandalo per l’Ausl piacentina, già finita nell'occhio del ciclone per casi di truffa e spaccio in Pronto soccorso e per le accuse di violenza sessuale a carico di un primario. "Abbiamo preso atto della conclusione dell'indagine", ha aggiunto l'assessore, che conferma sia il "pieno rispetto nell'operato della magistratura" sia la "doverosa e piena collaborazione con organi competenti".

Provvedimenti solo dopo l’esito dell’inchiesta

La sanità pubblica, ammonisce Fabi, "non può essere oggetto di frodi e interessi". Allo stesso tempo però, "non dobbiamo mai dimenticare neanche la presunzione di innocenza". La Regione, ha precisato l’assessore, aspetterà dunque l'esito dell'inchiesta prima di assumere eventuali provvedimenti. Fabi ha ricordato inoltre come sulle aziende sanitarie operino "vari sistemi di controllo" in materia di trasparenza e di anticorruzione.

Una commissione d’inchiesta, la proposta del consigliere Fdl

La risposta non ha soddisfatto in pieno l’interrogante Tagliaferri che ha riassunto le vicessitudini dell’azienda sanitaria di Piacenza "una situazione difficile, complicata e imbarazzante”. E “anche se la sanità piacentina è fatta da brave persone e specchiati professionisti", dalle inchieste "emerge un quadro di irregolarità e condotte abusive". Il consigliere Fdi va dritto al punto: "Basta con le difese d'ufficio- tuona- serve un vero e serio confronto nelle sedi deputate, in commissione e in aula”. E ancora, lancia la proposta di una commissione di inchiesta.

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