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Infermieri aggrediti, la Cisl: chiediamo sicurezza

di Redazione Roma

Un occhio nero e dieci giorni di prognosi esclusivamente per aver svolto il proprio lavoro. Un infermiere dell’ospedale Cotugno è stato colpito al volto dal marito di una paziente, ricoverata in Pronto soccorso, poiché l’aggressore non era stato fatto entrare nell’area di triage. La Cisl: Si provveda immediatamente ad attivare procedure che diano salvaguardia al personale sanitario.

Violenza contro gli infermieri, l'ennesimo episodio al Cotugno di Napoli

Non si blocca l’escalation di aggressioni ai danni del personale sanitario all’interno dei Pronto soccorso. Circoscrivendo, un infermiere dell’ospedale Cotugno di Napoli è stato vittima di un’aggressione da parte del marito di una donna ricoverata. L’uomo aveva accompagnato la moglie al Pronto soccorso infettivologico dell’ospedale, affinché fosse assistita. Quindi veniva presa in carico ed effettuava il triage. A quel punto il marito avrebbe preteso di poter accedere all’area dedicata insieme alla moglie, circostanza vietata anche in considerazione della situazione pandemica tutt’altro che superata.

Spazientito, dopo qualche ora l’uomo sarebbe entrato all’interno della stanza dove viene svolto il triage, dove avrebbe sferrato un colpo in pieno volto all’infermiere di turno. A quel punto, le guardie giurate hanno allertato i carabinieri che sono intervenuti sul posto. Con ogni probabilità l’aggressore verrà denunciato – il professionista sanitario coinvolto è ancora molto scosso – e lo stesso aggredito, che è stato subito supportato dai colleghi, ha riportato un occhio nero e una prognosi di dieci giorni.

L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate (impegnata nel monitoraggio costante degli episodi di violenza contro i sanitari): Come associazione continuiamo a chiedere tutele, ma a quanto pare le orecchie di chi dovrebbe ascoltarci non vogliono sentirci.

Sul caso è intervenuta anche la Cisl, con una nota sottoscritta dal delegato aziendale Giovanni Luciano inviata alla direzione dell’Azienda ospedaliera dei Colli, il sindacato esprime la gravità di quanto avvenuto, chiedendo un incontro con la dirigenza per tratteggiare percorsi per la sicurezza dei lavoratori. Nella nota si legge che l’aggressione nei confronti di un professionista sanitario in servizio all’ospedale Cotugno da parte di un familiare di una paziente, mostra ancora una volta in quali condizioni lavorano i sanitari specie in un Pronto soccorso e in un momento delicato che ha sconvolto le vite degli operatori, che ancora oggi sono in prima linea ad affrontare un’emergenza sanitaria.

Da qui la richiesta di sicurezza sul posto di lavoro. Nel sostenere la difesa e l’integrità dei lavoratori, la Cisl auspica che si provveda immediatamente ad attivare procedure che diano salvaguardia al personale, e che, le istituzioni tutelino i diritti di chi da tre anni lavora e continua a combattere incessantemente per tutelare la salute dei pazienti mettendo a rischio la propria.

La violenza contro gli infermieri è un problema in escalation nazionale. Tanto che in febbraio è approdato in Gazzetta Ufficiale, sottoscritto dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Decreto che istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Una vera e propria piaga, quella la violenza sul personale sanitario, che l’Opi Napoli combatte in prima linea.

Al punto tale da istituire – presso la sede dell’Ordine delle professioni infermieristiche del capoluogo campano – l’Osservatorio permanente contro le aggressioni e le violenze a danno degli infermieri. Per avere un monitoraggio continuo sul fenomeno che negli ultimi tempi sta crescendo in modo esponenziale e preoccupante, le parole della presidente dell’Opi Napoli, Teresa Rea.

Giornalista
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