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Convegno Infermieri

Infermiere e malati cronici, il convegno Cnai a Ravenna

di Giordano Cotichelli

L’infermiere e la gestione dei problemi delle persone con patologie croniche. Questo il tema centrale del convegno nazionale CNAI tenutosi a Ravenna dal 19 al 21 ottobre scorsi. Tanti gli spunti di riflessione, a partire dalla figura dell’infermiere, ponte dell’assistenza al malato cronico tra dimensione ospedaliera e quella territoriale, passando per il campo della ricerca.

CNAI, Infermiere e gestione delle persone con patologie croniche

La brochure del convegno CNAI su L'infermiere e la gestione dei problemi delle persone con patologie croniche

Si è concluso sabato scorso, 21 ottobre, il Convegno nazionale della CNAI (Consociazione Nazionale Associazioni Infermiere/i), tenutosi a Ravenna.

Tema portante dei lavori è stato “L’infermiere e la gestione dei problemi delle persone con patologie croniche”, argomento impegnativo, che ha fornito occasione di studio e dibattito per i partecipanti all’appuntamento ravennate.

Dalla dimensione ospedaliera a quella territoriale, dalla ricerca multidisciplinare alle pratiche avanzate, le giornate hanno contribuito alla crescita scientifica e conoscitiva della professione.

I lavori sono stati strutturati in ben nove sessioni (comprese quelle iniziale e finale), che hanno creato momenti di confronto ed analisi sui vari aspetti rappresentati dalla cronicità: dalla dimensione clinica e di best practice, agli strumenti di valutazione e presa in carico, dalle dimensione organizzativa a quella propriamente assistenziale e relazionale, alle sfide future da affrontare, rappresentate dalle strategie da adottare in una società che invecchia, si ammala e vede sempre più erose le sue risorse sociali a sostegno di un welfare universalistico.

Un filo logico di pensiero ha quindi condotto i partecipanti lungo le tre giornate che hanno potuto conoscere, da un lato, le sperimentazioni in corso negli ambulatori infermieristici e le ricerche poste in atto per capire la cronicità nella quotidianità delle persone, dei caregiver e del sistema stesso.

Utili i richiami alla necessità di uno sviluppo maggiore della professione, che sappia essere soggetto di riferimento, strumento funzionale di presa in carico e allo stesso tempo espressione di una professionalità che non perde d’occhio il contesto socio-economico in cui vive e lavora, le disuguaglianze nella salute che si vanno allargando e la parcellizzazione dell’assistenza che rischia continuamente di essere l’espressione di un sistema teso più al profitto e al prodotto che non alle ricadute reali in termini individuali e collettivi.

Per quello che riguarda i partecipanti (all’incirca 130, organizzatori compresi) c’è stata una rappresentazione pressoché realistica della professione in tutte le sue espressioni: dall’infermiere neo-laureato all’assegnista di ricerca, dal Dottore magistrale in SIO al PhD proveniente da fuori Italia, alla coordinatrice che continuamente cerca di mettere in fila le sue strette risorse per l’assistenza, e all’infermiere generalista.

Sì, perché uno dei soggetti di riferimento dell’associazione è proprio l’infermiere generalista, i tanti presenti nel nostro paese, stretti quotidianamente fra rabbia e desiderio di essere o meno in grado di soddisfare i bisogni di salute. Tra interventi e comunicazioni orali, tavole rotonde e poster, tanti sono stati gli spunti utili ai partecipanti.

L’evento svoltosi a Ravenna, funzionalmente e amabilmente sostenuto dal Nucleo locale della CNAI, non era né un appuntamento sindacale né un simposio internazionale, ma ha avuto il pregio di dare voce, in termini scientifici ed umani propri della ricerca e della disciplina infermieristica, ai molti aspetti dell’assistenza legata ad un bagaglio professionale che la Cnai si porta dietro da sempre, erede delle associazioni infermieristiche del primo dopoguerra, alveo di crescita dell’identità professionale da cui svilupperanno i Collegi Ipasvi, luogo umano e professionale, che quotidianamente cerca di darsi nuove e migliori prospettive di crescita e sviluppo.

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