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infermieri

L'arte di curare e di raccontare

di Daniela Berardinelli

La Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) ha promosso e realizzato un evento molto importante per la professione infermieristica: il workshop teatrale “l’arte di curare e di raccontare”. Le emozioni che sono emerse dai racconti dei partecipanti sono state uniche. La condivisione e l’interazione tra i partecipanti sono state rese possibili dall’intensa guida del regista Roberto Gandini e accompagnate dalle riprese di Gianluca Rame e dalle musiche del maestro Gori. Il risultato è stato un dono fatto da momenti di pura magia. Scopo di questo workshop era la realizzazione di un prodotto teatrale sulla figura dell’infermiere, su quello che, oggi, realmente, significa essere un infermiere. Chi meglio poteva raccontare questa figura se non gli infermieri stessi partendo dal loro vissuto, dalle loro esperienze quotidiane dentro e fuori le corsie ospedaliere?

Raccontare il senso profondo dell'essere infermieri con il teatro

Per partecipare a questo evento era indispensabile rispondere ad un annuncio pubblicato da FNOPI la scorsa estate sui social ed inviare tramite una linea WhatsApp un contributo personale, una storia da raccontare. Tra quelle pervenute, sono state selezionate quelle ritenute più meritevoli di attenzione e capaci di una rappresentazione teatrale.

I partecipanti al workshop Fnopi

Si sono così incontrati a Roma, nel laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, nell’accogliente Trastevere, 19 colleghi, di tutte le età e da tutta Italia.

Ognuno con la propria esperienza e la voglia di raccontarsi agli altri. Nessun timore, solo tanta ricchezza e attento ascolto. Stare insieme, condividere.

La sala del laboratorio ha accolto i racconti, le emozioni di tutti gli infermieri presenti. Storie dense di significati, riflessioni profonde. Quella che è andata in scena è stata una rappresentazione di intensa umanità.

Perché proprio quest’ultima è stata quella che ci ha accumunato maggiormente, ci siamo specchiati l’uno negli occhi dell’altro, abbiamo vissuto nelle parole degli altri le sofferenze, le avversità professionali e ognuno si è riconosciuto nelle mani e nella testa del collega.

Un filo conduttore ci ha portato avanti: la relazione e la sua intrinseca necessità di esprimersi nel modo più significativo e tangibile nella nostra professione, con i pazienti, i caregiver e gli altri professionisti. Gli strumenti e le parole del teatro ci hanno aiutato, facendoci sentire a nostro agio, in un ambiente che non conoscevamo ma che subito abbiamo fatto nostro.

Un’esperienza professionale? Non solo, più un’esperienza di vita, che non si esaurirà nelle tre giornate romane, ma verrà portata avanti dai partecipanti e da Fnopi con la realizzazione di un prodotto per la giornata internazionale dell’infermiere.

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