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Infermiere Forense

Accordo Fnopi-Csm-Cnf: Opi Pordenone chiede lumi

di Redazione

Anche da Pordenone è partita una lettera che chiede chiarimenti alla Federazione Nazionale degli Ordini degli Infermieri (Fnopi) sull’intesa siglata con Csm e Cnf sugli infermieri forensi. Visto il mancato coinvolgimento degli Opi provinciali – scrive Luciano Clarizia, presidente Opi Pordenone – chiediamo i motivi che hanno spinto la Fnopi a sottoscrivere il protocollo.

Infermieri forensi, Opi Pordenone chiede spiegazioni sul protocollo

Luciano Clarizia, presidente Opi Pordenone

Un protocollo che continua a far discutere quello siglato dalla Fnopi con il CSM ed il Consiglio nazionale forense. Dopo quelli di Bologna e Frosinone, anche l’Ordine degli Infermieri di Pordenone esprime il proprio disappunto e le proprie perplessità intorno ad un accordo che sarebbe arrivato senza una scelta ampiamente condivisa.

Questo protocollo prevede che gli infermieri, per accedere agli albi di Perito e di Consulente Tecnico nei Tribunali della Repubblica, dovranno essere in possesso unicamente della Laurea Magistrale, senza riconoscimento alcuno dei Master in ambito legale e forense acquisiti in questi anni da numerosissimi infermieri.

Insomma, un accordo che cambia di parecchio le carte in tavola. E quello che proprio non va giù è il mancato coinvolgimento degli Opi provinciali e la mancata convocazione di un CD Nazionale per arrivare ad una scelta ampiamente condivisa, scrive nella nota il presidente Luciano Clarizia, anche perché questo ha creato estrema difficoltà nel dare risposte ai tanti colleghi che ci hanno contattato per comprendere le motivazioni di tale scelta.

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