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Infermiere

L'invalidità è per sempre, ma il contratto di lavoro no

di Redazione

F. è un infermiere affetto da epilessia secondaria. Ha sempre lavorato, ma con contratti a tempo determinato, dal 2008 ad oggi.

Io infermiere con l’epilessia a tempo determinato

uomo pensatore

Sono un infermiere da dicembre 2007, ma in passato e ancora oggi soffro di una patologia invalidante: l'epilessia secondaria, a causa di una malformazione vascolare presente nell’area parietale del mio cervello.

Più volte nel corso degli anni mi è stato detto che non potevo fare questo o quello, che non avrei dovuto fare sforzi o lavori pesanti o stressanti ecc… Ma io non ho mai voluto dar retta a nessuno e a niente, tranne che alla mia volontà. Certo che volere è potere. Si tratta solo di metterci un po' della farina del mio sacco.

Quando avevo 16 anni, a Natale, ebbi la mia prima crisi comiziale e da allora cominciò la lunga traversia che ogni malato conosce molto bene: esami, contro esami, eeg, tac ecc … MI sentivo davanti a una scelta: o fare una vita da malato o fare la mia vita. Ho preso la seconda e oggi a 45 anni tutti mi giudicano un ottimo infermiere, anche se ho un contratto a tempo determinato da giugno del 2008.

Sono stato anche infermiere di sala operatoria e come strumentista me la cavavo bene. Almeno fino a cinque anni fa, quando ho avuto una emorragia celebrale, che per poco non mi mandava al creatore. Ma non era ancora giunta la mia ora. 

Dopo tre mesi ho ricominciato il mio lavoro attuale, in un ambulatorio geriatrico. Tutti mi stimano e mi incoraggiano e io vado dritto per la mia strada. 

Ho voluto aprire un gruppo su whatsapp per mettere tutti i miei colleghi in comunicazione tra di loro e perché pare che sia uno dei pochi che mastica un po' di informatica e molto di inglese.

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