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Infermieri e qualità di vita: l'impatto dei turni notturni

di Daniela Berardinelli

Gli infermieri hanno una peggiore qualità di vita rispetto alla popolazione generale, a dirlo è uno studio italiano condotto dall'Università degli Studi di Siena e dall'Azienda Ospedaliero Universitaria Senese.

Turni di notte e ricadute sulla qualità di vita degli infermieri

Il lavoro su turni, si sa, è una prerogativa per la maggior parte degli infermieri ospedalieri poiché l'unico modo per assicurare una continuità assistenziale ai pazienti h 24.

Molti studi hanno analizzato l'impatto del lavoro notturno sulla salute degli operatori, riscontrando un aumento dei rischi, come la comparsa di disturbi del sonno e un generale peggioramento della qualità di vita.

La severità dei disturbi correlati al lavoro su turno notturno peggiora inoltre all'aumentare delle ore lavorate, del numero di notti e dell'età.

Tramite l'utilizzo della versione italiana dello Short Form Questionnaire (SF 36) i ricercatori italiani hanno indagato il percepito dello stato di salute degli infermieri intervistati (nello specifico lo stato di salute generale, la presenza/ assenza di dolore, problematiche psicofisiche e la dimensione sociale, relazionale) e l'hanno confrontato con i livelli di salute della popolazione generale italiana.

Da questo studio è emerso che il tempo impiegato per raggiungere il luogo di lavoro, gli anni di servizio e il sesso femminile (predominante nello studio, circa il 70% del campione) influiscono sullo stato di salute degli infermieri.

Nello specifico all'aumentare dell'età, degli anni di servizio, di quelli con lavoro articolato su turni, del tempo lavorato nella stessa unità operativa peggiora in maniera significativa la percezione del proprio benessere fisico. Le donne hanno inoltre maggiori problemi sia fisici che mentali lavoro correlati rispetto agli uomini, che paiono godere complessivamente di uno stato di salute migliore.

Il tempo impiegato per recarsi al lavoro è strettamente correlato alla qualità di vita e allo stato di salute percepito, che peggiorano all'aumentare del tempo trascorso sui mezzi.

Le donne che lavorano su turni sembrano avere una peggiore qualità di vita e stato di salute rispetto agli uomini.

Già altri studi in passato avevano evidenziato che le infermiere sposate che lavoravano su turni notturni erano a maggior rischio di tensioni familiari, proprio a causa dei cambiamenti nelle attività di routine e del minor tempo disponibile da dedicare alla famiglia.

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Commenti (1)

Filomena adaggio

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1 commenti

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#1

Quindi dovremmo smettere di lavorare o dovremmo essere tutelati di più con delle misure precauzionali?la visita medica periodica che ci viene fatta è basata su un prelievo ematico per glicemia emocromo transaminasi urine .....poi pressione ,auscultazione toracica .E risulti idoneo.....Io al momento nessun problema fisico ma a livello emotivo e mnemonico e stress per il non adeguato recupero delle ore notturne perse, parliamone!!!ho 51 anni .....tre figli di cui uno ancora 11enne .....E si vede lavorare nelle corsie infermieri e oss che hanno problemi fisici ma risultano cmq idonei!!!!direi che non ci sono parole!!!!